Servizi sociali.FP CGIL CISL FP e UIL FPL: “I 457 licenziamenti in arrivo colpa del malgoverno cittadino

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servizi socialiSi è tenuto stamane, presso la sede della LEGACOOP, su richiesta delle
cooperative, l’incontro con Segretari delle Funzioni Pubbliche di
CGIL CISL e UIL e i Presidenti delle cooperative Nuova Presenza:
Flavia Ioppolo; Azione Sociale: Giovanni Amendolia; FARO 85: Antonio
Celona; Nuove Solidarietà: Grazia Romano, per discutere in merito alle
procedure di licenziamento dei lavoratori impegnati nei servizi
sociali.
L’Ufficio Provinciale del lavoro ha già disposto la convocazione dei
lavoratori, per i giorni 5 e 11 dicembre, a seguito dei preavvisi di
licenziamento notificati ai lavoratori dalla rispettive Cooperative.
Licenziamenti che, espletate le procedure secondo quanto previsto
dalla riforma Fornero, e cioè trascorsi i 20 giorni, diverranno
immediatamente esecutivi. Le procedure di licenziamento, a tutt’oggi,
ono scattate per 457 unità di personale così distinti: Azione Sociale
n. 207; Nuova Presenza n.120; FARO 85 n.94; Nuova Solidarietà n. 36.
Lavoratori tutti impegnati nei seguenti servizi: Assistenza
domiciliare agli Anziani – Trasporto disabili nei centri
riabilitativi, Assistenza domiciliare agli Anziani, Centri di
Aggregazione Giovanile e Casa Serena.
“Questi i numeri delle prime vittime – dichiarano Clara Crocè, Calogero
Emanuele e Giuseppe Calapai – e purtroppo l’elenco è destinato ad
allungarsi. All’appello mancano altre cooperative che nei prossimi
giorni avvieranno le procedure di licenziamento”.
I primi che rischiano il licenziamento saranno i 104 lavoratori di
Casa Serena, in quanto l’appalto scadrà il 31 dicembre 21012. Per
tutti gli altri il licenziamento scatterà dal 20 gennaio. Una
situazione inaccettabile – dicono i sindacati- che inevitabilmente porterà intere famiglie alla disperazione, senza alcuna prospettiva futura.
Secondo quanto riferito dal Dirigente Generale, Salvatore De Francesco,
“La mancata approvazione del bilancio di previsione 2012 e del
pluriennale 2013/2014 compromette l’avvio delle procedure p
l’approvazione dei bandi e che comunque il Comune è intenzionato a
tagliare il 50% del budget per i servizi sociali, destinando solo 5
milioni di euro a fronte dei 19 milioni sin’oggi spesi, comprese le
somme da destinare al Don Orione, che ammontano a un milione e 300 mila euro. Somme del tutto insufficienti per garantire i servizi.
Come inaccettabile è l’ipotesi avanzata da alcuni Consiglieri Comunali
in merito all’affidamento in concessione della struttura di Casa
Serena.”
“La richiesta delle Funzioni Pubbliche di CGIL CISL e UIL ai Presidenti
delle Cooperative ed alle loro associazioni é stata quella di rinviare
ogni ipotesi di licenziamento dei lavoratori – dichiarano Crocè
Emanuele e Calapai- considerato che durante il vertice in prefettura
tenutosi lo scorso 26 novembre è stato assunto l’impegno di aprire un
tavolo tecnico per scongiurare la chiusura della Casa di riposo Casa
Serena, garantire il futuro occupazionale dei lavoratori e i servizi
alle fasce più deboli della nostra popolazione. e ciò anche attraverso
una rivisitazione dei programmazione dei fondi della 328.
E’ impensabile approvare progetti finanziati con fondi della 328
sapendo che il Comune dal mese di Gennaio non garantirà più i servizi
– continuano Crocè, Emanuele e Calapai – e, se del caso, è necessario
l’intervento della Regione che autorizzi l’utilizzo di dette risorse
per il mantenimento dei servizi. Del resto si tratta di progetti
predisposti da più di sette anni e che non tengono conto delle
attuali esigenze degli utenti.”
La conferma delle procedure di licenziamento da parte delle
cooperative ed il rifiuto di ogni ipotesi di rinvio, purtroppo
rappresenta un danno per gli anziani, i disabili, i bambini, i ragazzi
e le loro famiglie e per i lavoratori.
“Insomma un danno per le fasce più deboli che sicuramente non possono
pagare un conto così salato, per colpa – aggiungono Crocè, Emanuele e
Calapai- di una classe politica incapace, colpevole del disastro e
inadeguata per affrontare l’emergenza Messina”.

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