“Se la falce va all’Autorità Portuale, va sciolto l’Ente Porto”. Così Bisignano a Crocetta

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bisignano micheleL’assessore alla Pianificazione strategica e territoriale della Provincia, Michele Bisignano, scrive al presidente della Regione, Rosario Crocetta in merito alla recente sentenza del Tribunale Civile, che stabilisce la competenza dell’Autorità Portuale sulla zona falcata di messina, e non dell’Ente Porto.

“Sul contenzioso assurdo e kafkiano in merito alle competenze nella zona Falcata di Messina tra Autorità portuale ed Ente Porto- scrive Bisignano – ho sempre sostenuto che la soluzione andasse trovata in sede politico-istituzionale e non in un’aula di tribunale. Ma oggi, dopo l’articolata e dettagliata sentenza del Tribunale di Messina, tale soluzione politica può contare su un ulteriore e fondamentale supporto perché venga adottata,
Reitero, quindi, al Presidente della Regione la richiesta di scioglimento dell’Ente autonomo portuale di Messina mediante l’adozione di un semplice decreto presidenziale. Una richiesta che ha visto, tra l’altro, l’approvazione, su mia proposta, in sede di Comitato portuale, di una apposita risoluzione e di una unanime presa di posizione assunta da istituzioni locali, forze sociali e imprenditoriali e ordini professionali, in occasione di un recente incontro convocato dal Prefetto di Messina, dottor Stefano Trotta.
Non si comprenderebbe, quindi, di fronte a tale richiesta forte e condivisa anche da associazioni e realtà civiche e culturali, la mancata adozione di un decreto di revoca dell’istituzione dell’Ente, risalente al 1953, per la gestione di un punto franco mai attuato. In tal caso, il Presidente della Regione siciliana dovrebbe chiarire quali siano gli interessi politici e no che continuano a garantire la permanenza di un ente del tutto inutile, che è servito solo a impedire fino a ora la riqualificazione di un’area fondamentale per lo sviluppo della città di Messina.
Non posso non sottolineare come un mancato intervento debba essere interpretato come la riproposizione di una logica portata avanti dai precedenti presidenti della Regione che hanno considerato la nostra realtà unicamente come un territorio da colonizzare”.

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