Rotazione incarichi a Palazzo Zanca, le reazioni della politica e dei sindacati

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comune 1La rotazione degli incarichi a Palazzo Zanca, che ha portato da un lato alla destituzione di Antonio Cama dalla carica di Ragioniere generale e dall’altro alla sua sostituzione con Antonino Le Donne, già segretario e direttore generale, ha lasciato perplessa una parte  della politica cittadina e dei sindacati.

 

Ad intervenire sulla vicenda è innanzitutto il presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, che ritiene discutibile la scelta di sovraccaricare Le Donne con un’ulteriore mansione. Una decisione che Barrile non reputa affatto migliorativa delle performances dirigenziali.

“Una scelta che appesantisce notevolmente il carico di lavoro del SGDG- afferma Barrile in una nota– che già ha un ruolo preminente nell’amministrazione comunale e gestisce una complessità variegata, considerevole e di alto profilo,  e che con questo ulteriore incarico non può che rischiare un burn-out che potrebbe mettere seriamente a repentaglio l’attività amministrativa del Comune di Messina.Questi quattro anni di governo non si è riusciti a cogliere-prosegue Barrile- la necessaria costruzione di reti di fattiva collaborazione fra l’Amministrazione ed i Dirigenti di questo Comune ed è lapalissiano sottolineare che senza unità d’intenti fra classe dirigente e parte politica non sia possibile perseguire mete ed obiettivi gestionali con connotazione di necessaria efficacia.

Il presidente del Consiglio comunale punta il dito contro la scelta dell’Amministrazione, a suo dire sbagliata, di mettere a concorso due posti di dirigenti per l’Ufficio di Gabinetto e per  le Politiche sociali, mentre la priorità era invece quella  individuare un responsabile del dipartimento servizi finanziari.

“Si chiede, quindi- conclude Barrile– l’individuazione di un Dirigente ai Servizi Finanziari che possa mettere in campo competenze specifiche senza ulteriori compiti amministrativi che mal si attagliano ad un mandato così vitale per la vita dell’Ente lasciando che il delicatissimo ed imponente incarico del SGDG sia ulteriormente appesantito e messo a repentaglio da un surplus di incarichi”.

Ma Emilia Barrile non è l’unica a non aver preso bene la rotazione degli incarichi. Ci va giù duro il consigliere comunale Libero Gioveni: “Il defenestramento del Ragioniere Generale Cama e il conseguente pluri-incarico attribuito ad Antonio Le Donne- afferma Gioveni– è frutto della schizofrenia politica di un’Amministrazione che ormai si arrampica sugli specchi per tentare di salvare il salvabile.  Appare certamente tardiva – commenta Gioveni – una decisione che se da un lato soddisfa la richiesta che da tempo gran parte del Civico Consesso aveva indirizzato all’Amministrazione (specie per gli spaventosi ritardi nella presentazione dei Bilanci), dall’altro palesa un’eccessiva fiducia nei confronti di una sola persona che, per quanto capace e determinato, non può affatto gestire contemporaneamente 3 complessi incarichi dai quali dipendono le sorti del Palazzo e dell’intera città”.

A non condividere la decisione di estromettere Antonio Cama a favore di Le Donne è anche il CSA, che punta però su un altro aspetto, che coinvolge anche un terzo dirigente: Romolo Dell’Acqua. “Riteniamo assolutamente inadeguato-sostiene il sindacato–  il provvedimento con cui il Sindaco Accorinti ha parzialmente rimodulato gli incarichi dirigenziali affidando la ragioneria Generale al Segretario Direttore Generale Le Donne , trasferendo al contempo Romolo Dell’Acqua al dipartimento Risorse Umane. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che suscita più di una perplessità tenuto conto che il Dott. Dell’Acqua aveva portato avanti un efficace lavoro di riorganizzazione del settore di cui si cominciavano ad apprezzare i risultati e soprattutto che, visto che l’obiettivo dichiarato dell’operazione è il Dott. Cama (assurto a capro espiatorio delle inefficienze finanziarie dell’ente) , sarebbe stato più logico affidare a quest’ultimo la titolarità di un Dipartimento (quello appunto delle Risorse Umane) di cui era già responsabile ad interim, non intaccando equilibri in altri settori dell’amministrazione. Dell’acqua inoltre- conclude il CSA- ai sensi delle vigenti normative, non può ricoprire l’incarico in quanto incompatibile con la carica ricoperta di Dirigente Sindacale. L’iniziativa rischia a nostro avviso di creare nuove inefficienze e disorientare i dipendenti dei dipartimenti interessati, minando alla base tutta una serie di procedimenti attesi da tempo da tutto il personale , come l’istituzione delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità, nonché il complesso iter del risanamento finanziario dell’ente”.

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  1. Purtroppo è un provvedimento che il sindaco avrebbe dovuto prendere sin dall’inizio, cosa lo ha fatto attendere sino adesso, non le aveva avute già ha dovuto attendere quattro anni , è stato sollecitato dal nuovo assessore?

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