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Riforma Province. L’Ars allunga competenze a Reggio: la collega a Messina

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arsAll’Ars, la riforma delle Province, scatena tensione. Con 5 emendamenti, la Giunta ha stabilito ieri che almeno in una prima fase i Liberi consorzi saranno nove e che le Città metropolitane di Messina e Reggio potranno erogare servizi ai cittadini in maniera integrata, dato il principio della prossimità territoriale. Intanto si avvicina pericolosamente la scadenza del 15, quando, in caso di mancato varo del testo, si dovra’ tornare a votare per gli organismi degli enti. La riunione dei capigruppo, infatti, ha definito superata la sospensiva, ma in cambio l’opposizione ha ottenuto il rinvio a oggi della discussione. Furibondo il deputato regionale del Pd Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali: “Se si tornasse a votare per le province si sancirebbe il fallimento di questa legislatura. Sarebbe una iattura per la nostra regione, un vero e proprio baratro nel quale finirebbero anche coloro che si oppongono alla soppressione delle province”.
Resta, dunque, per la costituzione del libero consorzio, il limite minimo dei 150mila abitanti con delibera approvata a maggioranza dei due terzi dei voti dei consiglieri comunali. Un comune già aderente ad un libero consorzio può, sempre con deliberazione dei Consigli comunali, aderire ad altro Libero consorzio che abbia continuità territoriale con il Comune interessato.
Il capo dell’opposizione all’Ars, Nello Musumeci,ha dichiarato: “Buona parte della maggioranza vorrebbe che si tornasse a votare per le province. Ci vorrebbe piu’ coraggio da parte dei colleghi della maggioranza: invece di mugugnare nei corridoi e di criticare in privato l’insostenibilita’ di questa legge, farebbero bene a uscire allo scoperto e a dire che questa e’ una vergogna, un pasticcio indigeribile”. Cosi’, il presidente della Regione Rosario Crocetta, che pure aveva inutilmente lanciato un appello alla compattezza e alla collaborazione rivolto anche alla minoranza, si trova a gestire questa fase con numeri risicatissimi. Ora, piu’ che mai, ha bisogno dei voti del Movimento 5 stelle, con il quale i rapporti da tempo sono logorati. E i grillini si sono rivolti al web, affidando ai cittadini internauti la decisione sulla posizione da assumere sulla riforma. E sa Crocetta che sulla partita delle Province si gioca una parte consistente della tenuta del suo governo.
Questo pomeriggio nuova seduta.

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