L’Altra Messina ritiene che l’ipotesi dell’accorpamento a Gioia Tauro condannerebbe Messina a ripianare con i suoi introiti di 8milioni di tasse portuali solo i debiti del porto calabrese incapace di produrre reddito e che per sopravvivere a ridotto a zero già le tasse di ancoraggio, che dalle statistiche risulta capace di un gettito Iva pari al solo 0,32% del totale prodotto dai 24 porti italiani e lo colloca 17° sulle 24 autorità portuali esistenti.
L’Altra Messina ritiene che la logistica dello Stretto di Messina costituisca una caratteristica unica e che sia necessario sottolineare la specificità dell’Autorità portuale dello Stretto mantenendola come Autorità autonoma.
Il gruppo politico chiede al Ministro presidente della regione siciliana e alla deputazione cittadina di opporsi all’accorpamento con Gioia Tauro , di difendere in sede di Conferenza Stato -Regioni del prossimo 31 marzo la specificità unica dell’autorità portuale dello Stretto con sede a Messina, anche alla luce dei dattami dello Statuto di Autonomia, la carta costituzionale siciliano che, all’art 32 assegna alla regione i beni del demanio compresi i porti commerciali che ricadono sotto la sua stretta giurisdizione, escludendo qualsiasi ingerenza del governo centrale.
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