«La riforma delle Autorità Portuali è necessaria, ma riformare non può tradursi nell’eliminare enti che hanno portato sviluppo e ricchezza».
Così l’onorevole Vincenzo Garofalo, componente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, e il senatore Bruno Mancuso, entrambi del Nuovo Centrodestra, commentano l’ipotesi di riforma delle Autorità Portuali proposta dal Ministro Maurizio Lupi.
«Le Autorità portuali, dall’anno della loro istituzione ad oggi — dichiarano — hanno svolto un ruolo strategico, contribuito in modo determinante alla promozione di alcuni porti, intercettato nuovi flussi turistici e, di conseguenza, rappresentato un importantissimo veicolo per lo sviluppo delle città. Grazie al lavoro svolto — aggiunge Garofalo, già presidente dell’Autorità portuale di Messina — hanno garantito lavoro e offerto il loro contributo in termini di gettito fiscale. Hanno fatto crescere un comparto composto da armatori, imprese portuali, spedizionieri, agenzie marittime e creato le condizioni per il rilancio dell’intero settore».
«Concordiamo con il Ministro Lupi — commentano — sulla necessità di un cambiamento. Ma il cambiamento vero e improcrastinabile consiste nella creazione di distretti logistici- composti da porti, ferrovie, raccordi stradali e autostradali, aree di stoccaggio e trasformazione merci, collegamenti rapidi con aeroporti- e in una immediata semplificazione burocratica senza la quale siamo condannati a restare al palo. Basta guardare la vera e propria trasformazione del porto di Messina dal 1994 ad oggi, per comprendere come la sua soppressione rappresenterebbe una gravissima svista che non permetteremo al Ministro Lupi di commettere».
«La proposta che sosterrò in Commissione trasporti — dichiara Garofalo — è di pensare, piuttosto che alla riduzione del numero delle Autorità, alla predisposizione di una rete tra queste in modo che insieme facciano sistema con uno Stato che, all’interno di questo contesto, abbia un ruolo di raccordo e di guida rispetto ad un unico programma strategico vista la posizione dell’Italia come crocevia tra Europa, Africa, Asia e America».
«Su questo apriremo — concludono Garofalo e Mancuso — un confronto senza timori e senza pregiudizi con il Ministro che, siamo certi, saprà raccogliere le migliori idee e proposte per una riforma che sia strumento di creazione di sviluppo reale e non di economia da spending review».
(62)