In base alla legge che disciplina la propaganda elettorale prima del voto non si possono fare affissioni, se non negli spazi dedicati alle liste elettorali. «Il Comune di Messina — dicono i Radicali — non ha ancora assegnato gli spazi, con gravissimo ritardo, riducendo i tempi per la propaganda elettorale. Intanto, i manifesti elettorali abusivi cominciano a invadere indiscriminatamente ogni spazio: dagli impianti comunali alle mura dei palazzi storici». Regole completamente assenti e pubblicità elettorale fuori controllo: su questo aspetto puntano il dito i Radicali. La legge sulla campagna elettorale, «vieta ogni forma di affissione fuori dagli spazi del circuito elettorale e ogni forma di propaganda elettorale, luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne indicanti le sedi dei partiti». La sanzione, «va da 103 a 1032 euro (per ogni manifesto o ogni lato del gazebo) grazie alla depenalizzazione del reato che fino al 1993 era punito con l’arresto fino a sei mesi. Nessun incontro è avvenuto tra tutti i rappresentanti di queste liste, insieme ai vertici della Prefettura, del Comune, della Polizia municipale, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, per sottoscrivere il rituale protocollo d’intesa che impegna a rispettare le leggi». «Tutti, tranne la lista Amnistia Giustizia Libertà — concludono —, promossa dai Radicali, agiscono nella più plateale illegalità. Nelle prossime ore segnaleremo con denunce ed esposti a tutti i livelli le violazioni di legge e le omissioni da parte delle istituzioni».
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