Ex assessori e consiglieri provinciali rivogliono indietro il 10% delle indennità decurtate durante il loro mandato secondo l’articolo 1 comma 54 della Legge finanziaria 266 del 2005 entrata in vigore il primo gennaio 2006.
Il commissario della Provincia Filippo Romano ha richiesto al dirigente “Gestione del Personale e Servizi Informatici” di porre il quesito alla Regione sul diritto preteso dagli esponenti politici. La somma generale richiesta è pari a 532.585,84 euro che salirebbe a 800.244.82 euro se anche ex inquilini di Palazzo dei Leoni facessero richiesta come i colleghi. Ecco perché Romano con un atto di indirizzo vuol sapere dalla Regione cosa fare. Il 23 gennaio scorso la Corte dei Conti si è dichiarata incompetente a fornire il parere che era stato richiesto dall’ente il 14 ottobre 2013. L’Unità dirigenziale Servizi Finanziari – come si legge nell’atto – ha ritenuto autonomamente, in assenza di delibera del Consiglio provinciale ma solo con determina dirigenziale di riportare gli importi delle indennità ai lavori precedenti la decurtazione del 10% dal primo gennaio 2012. A richiedere le somme pregresse sono gli ex consiglieri provinciali: Salvatore Fiore, Francesco Andaloro, Giacinto Barbera, Enrico Bivona, Piero Briuglia, Roberto Cerreti, Giuseppe Galluzzo, Giuseppe Lombardo, Antonino Passari, Giovanni Princiotta, Giuseppe Saya, Nino Summa, Francesco Italiano, Luigi Gullo, Salvatore Calì, Letteria Parisi, Santi La Rosa, Salvatore Miano, Rosalia Danzino, Stefano Torregrossa, Massimiliano Branca, Marco Vicari, Simone Magistri, Antonino Calà, Nino Previti, Biagio Gugliotta, Rosario Sidoti, Pippo Rao, Matteo Francilia, Angelo Passaniti e gli ex assessori provinciali Pio Amadeo, Pietro Petrella, Giuseppe Di Bartolo, Mario D’Agostino, Gaetano Duca, Giuseppe Martelli, Maria Perrone, Salvatore Schembri, Antonino Terranova, Carmelo Torre e Rosario Ventimiglia. @Acaffo
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