A 48 ore dalle elezioni per il nuovo segretario regionale del Pd restano in piedi le polemiche sul numero dei seggi a Messina e non c’è ancora la parola fine. Si deciderà oggi pomeriggio nel corso dell’incontro tra Angela Bottari, Garante della commissione regionale per le primarie e il segretario provinciale Basilio Ridolfo. Questa mattina la Bottari ha detto: “Non più di 9 seggi dovranno essere altrimenti passo tutto alla commissione regionale e non farò tenere le primarie”.
Il gruppo del deputato nazionale Francantonio Genovese, a sostegno di Giuseppe Lupo, spinge per un numero maggiore di seggi ma da tutte le altre anime del partito messinese c’è voglia di mantenere le cose all’8 dicembre quando fu scelto Matteo Renzi segretario nazionale. Intanto a Palazzo Zanca ha fatto visita oggi il candidato Fausto Raciti che ha l’appoggio del gruppo renziano della prima ora e dei deputati regionali Filippo Panarello e Pippo Laccoto. Ma anche del Megafono che si è presentato oggi all’incontro con Giuseppe La Face annunciando che il movimento del governatore Rosario Crocetta sosterrà il segretario nazionale dei giovani democratici. A staccarsi dal gruppo Genovese e sostenere Raciti pure l’ex assessore comunale alla Scuola Liliana Modica che ha parlato insieme all’ex sindaco Franco Providenti, a Nicola Barbalace, ad Alessandro Russo, Giacomo D’Arrigo e Giuppi Siracusano. Tutti a chiedere a Raciti un cambio di passo nella gestione del partito messinese e la creazione di un nuovo progetto politico.
Raciti ha detto: “Mi è stata chiesta la candidatura, non l’ho chiesta, da tanti gruppi che vogliono restituire credibilità e autorevolezza a un partito dilaniato, il Pd tra giacobini e conservatori deve candidarsi a occupare lo spazio delle riforme”.
Per Raciti il nuovo Pd non dovrà essere governato da satrapi ma aprire gli spazi a tutti. Altro obiettivo è costruire un partito unito. “La battaglia di queste primarie è ancora aperta – ha concluso Raciti – se saremo bravi scriveremo una pagina nuova della Sicilia; su Messina dico che intanto devono essere fatte delle elezioni normali”. @Acaffo
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