Alla fine l’ultima parola, finalmente e speriamo che sia davvero l’ultima, l’ha detta Pippo Molonia, a capo dell’organizzazione delle primarie del 14 aprile: “Il termine per le candidature è chiuso, i candidati sono 6, ma quale busta e busta”. E un minuto dopo alla richiesta di chiarimento Giuseppe Ardizzone del Megafono diceva: “Il solo autorizzato a parlare e dare l’indicazione politica del Megafono è il presidente Rosario Crocetta”. La busta c’è, ci sono anche dei nomi per candidati del Megafono, di sicuro ci sono le firme ma come definito dal comitato organizzatore non sarà aperta. Il commissario dell’Atm, Enrico Spicuzza, che ieri sera aveva detto che il suo nome era all’interno della busta ha chiesto di ritirarla. Il martedì mattina, a cinque giorni, dall’apertura degli undici seggi per le elezioni del 14 aprile ha dato più chiarezza in attesa del governatore. Questa mattina conferenza stampa dei candidati sindaco del centrosinistra (ne resterà soltanto uno) dove a tenere banco, ovviamente, è la posizione di stallo dell’ex sindaco di Gela quando nessun rappresentante del Megafono era presente, segno di una possibile e nuova “rottura”. “Le primarie ci saranno – ha detto Molonia – abbiamo atteso e derogato dalle regole per consentire al Megafono di partecipare, dobbiamo considerare prima di ogni cosa l’unità del centrosinistra”. Elio Morabito ha annunciato che agli 11 gazebo se ne aggiungerà un 12esimo a piazza Cairoli per sedicenni e migranti e che dopo lo spoglio si svolgerà un “Terzo tempo” con un birra tra i candidati che decreteranno la vittoria dell’unico rimasto. L’Udc, per bocca di Biagio Bonfiglio, ha chiarito la posizione del partito che lascerà libertà di voto e sulla presenza in giunta provinciale Ricevuto di rispettare l’accordo del 2008 con il centrodestra (bizzarra interpretazione) quando al Comune i Centristi si erano dimessi prima delle dimissioni di Buzzanca. “Non ci saranno ordini di scuderia” – ha affermato Bonfiglio. Spazio ai candidati. Giuseppe Grioli del Pd: “Abbiamo derogato dalle regole per raggiungere l’unità, Messina ha bisogno di un governo di responsabilità, penso che Crocetta debba concentrarsi sul governo regionale”. Giuseppina Prestipino del Centro Democratico: “comunque vadano le cose alla fine sarò contenta, ho provato un po’ di disagio quando la Furnari ha detto no alla candidatura”. Emilio Fragale, candidato autonomo: “Non cristallizziamo un metodo per andare a “impiccarci” inseguendo le regole a tutti costi ma per il bene del centrosinistra è fondamentale restare uniti”. Anche Francesco Palano Quero e Felice Calabrò, sempre del Pd, sono concordi con gli altri. Unica voce fuori dal “coro” e più realista su quello che è successo negli ultimi giorni quella di Pippo Ramires di Sel: “C’è stato il desiderio di andarsene dopo l’uscita di Crocetta, c’è stato il rischio che le primarie non si facessero, io, ad esempio, non volevo più candidarmi, il fastidio c’è e rimane”. Appuntamento a domenica dunque. In attesa che Crocetta…@Acaffo
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