Da mesi sono in posizione critica alla giunta Accorinti. Lo hanno reso solo ufficiale unendosi nella sigla “Decidemessina” i Comunisti Italiani, i Verdi, Italia dei Valori e Democrazia Disabile. Loro hanno votato sia al primo che al secondo turno Accorinti, dicono di non aver richiesto “poltrone” in questi diciotto mesi di nuovo governo ma di voler partecipare all’attività politico-amministrativa. Ma il primo cittadino gli ha chiuso la porta in faccia anche a chi come Raffaella Spadaro dei Verdi e Salvatore Mammola di Idv era candidato nella lista variegata di Cambiamo Messina dal Basso. A questo punto dopo aver contribuito alla raccolta firme per la candidatura del sindaco anarchico sono in moto per un’altra petizione con obiettivo opposto: rispedire a casa il barbuto professore di educazione Fisica. Mario Midolo di Democrazia Disabile: “Decidemessina” è una realtà politica, siamo contro questa giunta che non è di Sinistra, ha tradito le aspettative, ha tradito gli ultimi”. In sala anche Valentina Roberto del sindacato Usb. Spadaro: “I Verdi non sono a fianco di questa giunta, siamo contro la discarica di Pace ma io non voglio più relazionarmi anche con le persone che lo sostengono, sono delusa anche dall’aspetto umano”. Mammola che in via XXIV Maggio, nel giugno 2013, sostenne anche con le sue spalle la corsa del sindaco verso Palazzo Zanca oggi dice: “Siamo lontani anni luce da questa amministrazione, non hanno realizzato quello che era nel programma elettorale come gli alberi per i nuovi nati che invece li hanno sradicati, non si sono ridotte le indennità come annunciato, avevano allestito un’Isola pedonale scriteriata, hanno mancato sulla Viabilità”. Francesco Napoli dei Comunisti Italiani: “La mancata dichiarazione del dissesto sta tutelando le responsabilità di chi c’era prima, dovevano fare luce sulle spese pazze fatte in passato, siamo critici sulla gestione dei Servizi sociali come sull’azienda trasporti”. Napoli ha ricordato che nel settembre 2013 avevano avuto un incontro con il sindaco prospettando progetti come la creazione di una Fondazione per la gestione degli immobili comunali ma avevano portato idee pure sulla Fiera. “Siamo stati derisi” – ha risposto Napoli e ce ne siamo andati, non abbiamo mai chiesto incarichi a pagamento, volevamo dare il nostro contribuito gratuito ma non ci è stato concesso”.
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