Il network di associazioni “Vento dello Stretto”, che stamani non parteciperà alla manifestazione indetta a tutela della continuità territoriale, attraverso una nota precisa i motivi per i quali ha ritirato la propria adesione. Di seguito la nota per intero:
“Ciò alla luce di alcune significative novità che ci sembra si siano registrate negli ultimi giorni.
Innanzitutto, sorprendono le dichiarazioni di adesione alla manifestazione pervenute da parte dei più importanti rappresentanti delle Istituzioni locali, regionali e nazionali.
Il Sindaco Accorinti, il Presidente della Regione Crocetta e tanti altri ritengono di potere a buon diritto sfilare alla manifestazione alla stessa stregua ed al fianco della gente comune e dei movimenti, senza tuttavia porsi il problema che essi stessi hanno rivestito e rivestono ancora ruoli di responsabilità, e rappresentano dei veri e propri centri decisionali anche in materia di mobilità nello Stretto.
Dal Presidente Crocetta, in particolare, ci si sarebbe aspettati, più che una inutile dichiarazione di vicinanza a tali problematiche, una decisa e forte presa di posizione sul governo romano chiedendo di inserire all’OdG della prossima riunione del Consiglio dei Ministri tale argomento, magari sfruttando, una volta tanto in senso positivo, quella tanto sbandierata autonomia (art. 21, comma 3 Statuto Siciliano <<Col rango di Ministro partecipa al Consiglio dei Ministri, con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione>>).
Sono quindi loro che con azioni concrete e mirate e, soprattutto, con un impegno duraturo e incisivo avrebbero potuto scongiurare lo stato di cose cui oggi si è pervenuti e che costituisce la stessa ragion d’essere della manifestazione!
Ci sembra, in altre parole, che sabato 14 febbraio, fermo il sacrosanto diritto per tutti di manifestare, si corra il rischio di una inaccettabile confusione e commistione di ruoli, dove non si comprende più chi è il danneggiante e chi è il danneggiato, e che passi invece il messaggio, assolutamente sbagliato, della “protesta per la protesta”, quasi demagogica, anche da parte di chi mira soltanto a ripulirsi la coscienza per quanto fin qui non fatto e non detto e a “riaccreditarsi” nell’opinione e nel cuore dei tanti cittadini messinesi che negli anni trascorsi, a vari livelli, gli hanno dato fiducia per amministrarli e rappresentarli.
Tutto questo è, secondo il Movimento “Vento dello Stretto”, inaccettabile e verrà denunciato sia prima che dopo la manifestazione, allorquando – spenti definitivamente i
riflettori – occorrerà vigilare e controllare sulle iniziative concrete che continueranno ad essere assunte (o non assunte) da parte di chi, si ribadisce, ha il potere di cambiare questo stato di cose.
Le descritte responsabilità sono inoltre da estendersi alla cosiddetta “base”, dei partiti e dei movimenti che storicamente sostengono i citati rappresentanti delle Istituzioni (su tutti, il Partito Democratico del Premier Renzi e il Nuovo Centro Destra del Ministro Lupi), che comunque tardivamente fanno sentire oggi la loro voce organizzando questa manifestazione, ed invece non hanno in precedenza interrogato i propri riferimenti nazionali e regionali nelle sedi opportune sulle soluzioni da attuare, che necessariamente devono provenire dal territorio.
Per quanto attiene poi ai contenuti della manifestazione e le proposte che necessariamente devono farne parte (per non trasformare la protesta in semplice “passerella”), l’ulteriore rischio che si corre è che l’iniziativa di domani diventi soltanto l’ennesima lotta di retroguardia, volta più a un tentativo di tutela dell’esistente sistema dei trasporti piuttosto che fulcro di un laboratorio di idee con cui immaginare un concreto sistema intermodale di trasporti nell’Area dello Stretto da “imporre” ai nostri rappresentanti tanto a Palermo quanto a Roma.
E’ di ieri, poi, la notizia della costituzione, tra i partecipanti alla manifestazione, di un ulteriore comitato, denominato “Movimento Popolare Quattordici Febbraio”, che ha già diffuso un suo documento programmatico e che nel suo cartello reca l’adesione di sigle – partitiche, sindacali e associazionistiche – esclusivamente collocabili a sinistra o all’estrema sinistra cittadina.
Diciamo la verità, non si sentiva davvero il bisogno di questa “appendice”, perché riteniamo – come spesso peraltro lo scrivente network ha fatto, all’atto di aderire a iniziative necessariamente “senza colore” (ad esempio quelle contro il Ponte sullo Stretto, quelle per commemorare le vittime dell’alluvione dell’1 ottobre 2009) – che i singoli movimenti e/o le associazioni debbano sciogliere la propria identità dentro la manifestazione per confluire in un unico grande flusso magmatico di liberi cittadini, e non invece, al contrario, trovare in essa la ragione per costituire nuovi movimenti, più o meno stabili e assolutamente connotati politicamente.
Questo, ad avviso della scrivente associazione, non potrà che condurre al rischio di una strumentalizzazione dell’evento e, soprattutto, ad una disgregazione da parte dei partecipanti, all’allontanamento cioè delle famiglie, dei lavoratori e di tutti coloro che non hanno interesse a sfilare sotto una bandiera o uno striscione.
Il Movimento “Vento dello Stretto”, quindi, pur condividendo ovviamente le critiche al Governo nazionale e regionale, ritiene sbagliato il tentativo di connotare politicamente il corteo oltre che lacunose le proposte avanzate e, quindi, dichiara definitivamente di ritirare la propria adesione alla manifestazione del 14 febbraio”.
Ferdinando Croce
(Presidente di Vento dello Stretto)
Piero Adamo
(Consigliere comunale Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale)
Daniele Travisano
(Consigliere IV Circoscrizione Fratelli d’Italia-A.N.)
Ciccio Rizzo
(Assemblea Nazionale Fratelli d’Italia-A.N.)
Felice Panebianco
(Segretario regionale UGL Giovani Sicilia)
Graziano Giuffrida
(Segretario provinciale UGL Giovani Messina)
Marina Trimarchi
(Presidente network ZDA-Zona d’Arte Zona Falcata)
Piero Gatto
(Coordinatore comunale Fare Verde Onlus Messina)
Pino Mancuso
(Presidente Associazione “Il Lanternino”)
Francesco Torre
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