Foto della sede della società partecipata Messinambiente

MessinAmbiente. Cucinotta: «Cosa farà l’Amministrazione per risolvere i problemi?»

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Si rivolge al sindaco, Renato Accorinti, il consigliere comunale Nicola Cucinotta nella sua interrogazione. L’argomento non è nuovo, soprattutto negli ultimi giorni: si parla di MessinAmbiente.

«Mensilmente si registrano ritardi nella corresponsione delle retribuzioni ai dipendenti di Messinambiente, che legittimamente rivendicano il rispetto dei termini contrattuali – scrive Cucinotta -, anche nel mese corrente è stato necessario uno sciopero, diverse assemblee e una dura, ma corretta contestazione nella sede di via Dogali, per avere la certezza di ricevere gli stipendi dopo due settimane di ritardo – ricorda -. E’ comprensibile lo stato d’esasperazione dei lavoratori dovuto non solo ai continui ritardi nel pagamento degli stipendi, ma anche alle preoccupazioni sul loro futuro dopo la fatidica scadenza del 30 giugno sulla quale pretendono adeguate risposte e certezze».

Ritiene, il consigliere Cucinotta, che «non si possa continuare a giocare sulla pelle dei lavoratori, esenti da ogni responsabilità, che lavorano con strumenti e mezzi vetusti e fatiscenti, al limite della sicurezza, per poi subire ritardi nella corresponsione della retribuzione che minano la serenità e la stabilità familiare dei lavoratori, poiché i mutui, le finanziarie, le bollette, le tasse, il pranzo e la cena, nonché i bisogni primari dei figli, non possono certamente attendere». Aggiunge inoltre che, a suo parere, «vadano invece attribuite notevoli responsabilità alla gestione Ciacci che, essendo di nomina politica e non giudiziale, può compiere esclusivamente atti strumentali alla conservazione del patrimonio ed alle necessità inerenti la liquidazione e l’ordinaria gestione della società».

«La rivoluzione apicale fortemente voluta dall’amministrazione Accorinti – scrive il Consigliere nella sua interrogazione -, non è supportata nei fatti, visto che i rapporti economici tra Messinambiente e Palazzo Zanca restano quelli di ieri con circa 400mila euro di risorse in meno trasferite ogni mese, come nell’era Buzzanca, alla società di via Dogali, che “obtorto collo”,  si vede costretta a scegliere se pagare gli stipendi e/o il gasolio o i fornitori e utilizza i lavoratori come clipeo per ricevere le risorse e per “scuotere” gli uffici comunali».

«Non tutte le responsabilità sono comunque ascrivibili alla manifesta incapacità amministrativo-gestionale del duo Ciacci-Rossi, ma anche alla disorganizzazione degli uffici dell’Area Amministrativa – scrive Cucinotta -, nonché alle criticità e alle disfunzioni del dipartimento Ambiente e Sanità che manca di personale, di arredi e strumenti informatici necessari al normale funzionamento degli uffici, come si eccepisce dalle  grida d’allarme che sono state lanciate con solerzia dal Dirigente del Dipartimento, attraverso incessanti, ma inascoltate epistole indirizzate nel corso dell’anno 2014 agli Assessori preposti, al Direttore/Segretario Generale e a taluni Dipartimenti».

Continua il Consigliere: «Non sono stati adottati gli urgenti provvedimenti di adeguamento delle risorse assegnate al Dipartimento onde evitare che la gestione tecnico-amministrativa, espletata fino a qualche tempo fa dall’Ato Me3 in ordine ai servizi di igiene ambientale, potesse essere improntata sulla base dei criteri di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa; inoltre – aggiunge – non si è dato attuazione al protocollo d’intesa, rinnovato il 12.05.2014, tra Comune e Ato Me 3, nel quale sono espressamente indicate le unità di personale tecnico-amministrativo in carico alla società d’ambito da affiancare al personale del Dipartimento Ambiente e Sanità, elemento imprescindibile, per la regolare erogazione delle spese di funzionamento della società AtoMe3-Messinambiente, come si evince dalla formale richiesta del  Dirigente Signorelli con nota nr.157570 del 1 Luglio 2014».

Continua Cucinotta nella sua interrogazione: «Ritengo inaccettabile che la città di Messina, i suoi abitanti, ed i lavoratori di   Messinambiente possano essere definiti da un dirigente forestiero attraverso esternazioni poco felici lanciate sui social network, luogo di “violenza” con gente “irrispettosa”  da Terzo Mondo, a seguito, del suo completo distacco nel coinvolgimento realistico dei bisogni dei lavoratori e della città»

Proprio partendo da queste premesse il consigliere Cucinotta interroga il Sindaco, e chiede: «Quali iniziative intende porre in essere, in tempi brevissimi, affinché  nei mesi a venire e fino a quando non verrà costituita una nuova Società per la gestione dei rifiuti, non si assista a continue disfunzioni gestionali della società in liquidazione Messinambiente e dunque alle conseguenti proteste, assemblee, contestazioni e scioperi da parte dei lavoratori, a causa dei ritardi nell’erogazione degli emolumenti e a difesa della loro dignità; se intende revocare l’incarico di Commissario liquidatore, Alessio Ciacci, nel caso si sia riscontrata manifesta incapacità per l’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi e per le scadenti capacità comunicative con i sottoposti e per il basso profilo di couseling dimostrato fino ad oggi».

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