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Messina, il Sindaco Basile interviene sul Piano di riequilibrio: «Andiamo molto bene»

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Dopo le perplessità espresse dai consiglieri di opposizione Antonella Russo e Felice Calabrò (PD), anche il Sindaco Federico Basile interviene sul documento relativo al Piano di riequilibrio di Messina. «Rispetto a quello che si è detto, senza polemica alcuna, il Sindaco è colui che ha una responsabilità amministrativa importante e non c’è bisogno che qualcuno dica che mi esimo da qualche dovere, perché questo è il mio lavoro».

Un lavoro complesso in cui bisogna dar conto di debiti, masse passive, atti e numeri. «Ho avuto modo – prosegue il Sindaco di Messina –, di approfondire le carte e i documenti, posso dire che andiamo bene, andiamo molto bene. La preoccupazione di avere una città che può “cadere in una situazione di dissesto” non è quella che ho io. Dal 2019 in avanti, il Comune ha cambiato la sua strategia amministrativa. È chiaro che la Corte dei Conti fa la fotografia di un ente che nel 2012 si trovava in procedura di riequilibrio, perché il Collegio dei Revisori valutando i parametri strutturali, in condizione non corretta, diede l’allarme al Comune per la procedura di dissesto. Da là si apre una rimodulazione di piano, fino all’ultima versione targata Cateno De Luca, con la delibera del 23 novembre 2018: quello è stato un elemento di forte discrimine che non riguarda il piano di riequilibrio, ma la gestione dell’ente».

«Non un incontro tecnico, o un incontro che serve a contrastare le posizioni politiche di qualcuno, – prosegue Federico Basile –, ma un incontro in cui far capire come la Corte dei Conti si sta approcciando alla questione e come lo stiamo facendo noi oggi. La Corte dei Conti fa la fotografia della gestione contabile, una procedura che non riguarda solo il piano di riequilibrio, ma valutazioni a 360°. Abbiamo lavorato, abbiamo ottenuto risultati comunicati, tocca a noi fare capire meglio. Abbiamo un nuovo relatore che rispetto al precedente, non viene dall’inizio del percorso. Non ci facciamo trasportare da situazioni che poi fanno perdere la barra del Comune. Il problema vero non è quello che abbiamo, ma com’è stato gestito. Tante attività, come i famosi debiti fuori bilancio sono stati censiti in un certo modo: è un documento che ha il suo valore, ma tante criticità che agli occhi di un relatore hanno un peso, dall’altra parte per chi li ha vissuti, fanno vedere un atteggiamento di cambiamento».

Nel proprio intervento di venerdì 19, i consiglieri del Pd, Calabrò e Russo, avevano evidenziato come «De Luca diceva di aver transatto più di 13mila posizioni debitorie, perché c’erano stati gli accordi con i debitori. Gli accordi firmati, che risultano, però, sono 1.197; dove sono gli altri?». Su questo Basile replica che «È vero che abbiamo votato 1.195 delibere, ma 169 contengono oltre 11mila sentenze». Poi l’appunto sugli avvisi di accertamento inviati ai contribuenti: «Negli anni 2011/12/13 abbiamo mandato 4.400 avvisi di accertamento ad altrettanti contribuenti. Dal 2014 al 2018 (anni di imposta De Luca) abbiamo mandato oltre 88mila avvisi». 

«Sono piccole dinamiche – conclude Basile –, in una relazione impegnativa, in cui tante cose vanno chiarite che sono oggettive e abbastanza semplici da sviscerare. Per esempio, abbiamo risparmiato sui servizi sociali 21 milioni in tre anni. È stato fatto tutto con criterio e con coscienza. La paura ci sta, ma solo perché il Comune è stato governato in un certo modo. Con Cateno De Luca c’è stato un cambio di rotta. Abbiamo un mese di tempo per lavorare affinché questa procedura si definisca. Nessun allarmismo, non è una serenità di facciata».

Intanto il Comune di Messina ha tempo fino all‘8 luglio per depositare le memorie alla Corte dei Conti, poi il sindaco Federico Basile sarà ascoltato il 18 luglio 2023.

 

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