Non ha convinto i consiglieri comunali Felice Calabrò e Antonella Russo (Pd) la replica del sindaco Federico Basile sul debito che ATO3 vanterebbe nei confronti del Comune di Messina e che rischierebbe di incidere sulle sorti del Piano di Riequilibrio. Agli esponenti del Partito Democratico, le dichiarazioni rilasciate dal Primo Cittadino appaiono infatti «evasive e fuori contesto», «per certi versi sorprendenti».
Facciamo un passo indietro. Martedì 10 gennaio i due consiglieri comunali del Pd, Felice Calabrò e Antonella Russo, hanno convocato una conferenza stampa durante la quale hanno commentato una lettera inviata dal liquidatore di ATO3 che, secondo quanto affermato, potrebbe mettere a repentaglio il Piano di Riequilibrio di Messina al vaglio della Corte dei Conti. Si tratterebbe, in soldoni, di un credito di più di 15 milioni che la Società vanterebbe nei confronti di Palazzo Zanca e che non è stato inserito nell’ultima versione del Piano. Secondo il Primo Cittadino le cose non starebbero esattamente così. I dettagli dell’incontro e la replica del sindaco Federico Basile sono disponibili a questo link.
Di seguito, la controreplica di Calabrò e Russo: «I toni usati dal sindaco Basile – scrivono i consiglieri in una nota – tradiscono un evidente nervosismo! Non si tratta di avere una visione riduttiva della materia, per quanto molto tecnica, si tratta di leggere carte, purtroppo per il primo cittadino, invero molto chiare. Abbiamo elencato fatti, delibere, date e atti amministrativi susseguitisi negli anni, tutto documentato e certificato (come fossimo dei revisori!!)».
«Per contro – proseguono – riceviamo risposte evasive e fuori contesto. Addirittura, risposte diverse, a seconda della testata giornalistica interessata, malgrado la domanda sia sempre la medesima. Risposte per certi versi sorprendenti, come ad esempio quando il primo cittadino sostiene che i revisori dei conti del Comune si limitano ad asseverare quanto già asseverato dai revisori dei conti delle società partecipate, e quindi si limitano a prendere atto (il revisore dei conti non prende atto, tra le altre funzioni, certifica la veridicità e regolarità dei dati contabili). Per il sindaco, quindi, sarebbe questa la funzione di tutela che l’organo di revisione espleta».
«Auspichiamo che il primo cittadino – concludono – lunedì 16 gennaio p.v. non si sottragga al confronto in commissione, evitando di trincerarsi dietro la dichiarazione di rito quali: “trattasi di argomenti tecnici di non facile comprensione”. Stia sereno Basile, faremo in modo di arrivare preparati. Lo attendiamo per un confronto diretto e leale su un argomento di vitale importanza per la città, perché dalla veridicità e sostenibilità del piano di riequilibrio dipendono i destini dell’ente, ovvero della città. Si ricordi Basile che i numeri hanno la testa dura, si certificano e non si interpretano a seconda dei ruoli ricoperti».
I due consiglieri comunali hanno infatti invitato il sindaco Federico Basile e altre personalità coinvolte nella vicenda a chiarire i fatti in Commissione consiliare il prossimo lunedì 16 gennaio.
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