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Messina: 8 Consiglieri Comunali firmano una mozione contro il Decreto Sicurezza

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Sempre più infuocate le reazioni al “Decreto sicurezza”, voluto dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Questa volta a parlare, attraverso un atto ufficiale sono 8 Consiglieri comunali di Messina.

Nel documento di mozione, firmato da 8 Consiglieri, si chiede:

  • l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Messina a conferire al Dirigente del Servizio di Anagrafe e di Servizi al Cittadino il mandato di approfondire tutti i profili giuridici e anagrafici derivanti dall’applicazione della legge e, in particolar modo, tenendo in conto le potenziali ripercussioni in tema di violazione dei diritti individuali sanciti dal nostro ordinamento costituzionale.
  • e l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Messina a valutare l’opportunità di impartire indicazioni operative agli uffici anagrafici, atte a sospendere temporaneamente, per gli stranieri eventualmente coinvolti dall’applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona, con particolare ma non esclusivo riferimento alle procedure di iscrizione delle residenza anagrafica.

La conversione in legge del “Decreto Sicurezza” ha suscitato numerose reazioni di indignazione nel mondo politico, che teme per la violazione dei diritti fondamentali che sono sanciti dalla Costituzione italiana.

«Riteniamo necessario – scrivono i Consiglieri – e doveroso dover far assumere agli uffici di questo Comune indirizzi operativi e direttive conformi al sistema valoriale che informa la nostra Repubblica e non conflittuali con le previsioni costituzionali a difesa dei diritti di tutti gli individui nel caso di errata applicazione della normativa introdotta».

Il documento è sottoscritto dai Consiglieri comunali: Alessandro Russo, Felice Calabrò, Massimo Rizzo, Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Libero Gioveni, Claudio Cardile e Biagio Bonfiglio.

 

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  1. Se il Ministro degli Interni non denuncia questi Pubblici Ufficiali per il mancato rispetto delle Leggi dello Stato ,scoppierà una grana statale per qualsiasi legge dello Stato.Poi vediamo come reagisce lo Stato, a quest’atto di insubordinazione politico-Istituzionale Comunista.

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