Cambiamo Messina dal Basso (CMdB) concretizza l’annuncio fatto la scorsa settimana e scrive al Prefetto per denunciare alcuni comportamenti del Sindaco De Luca.
Tutto inizia durante una delle ultime sedute di Consiglio comunale sul Cambio di Passo, quando il Primo cittadino ha avuto un battibecco dai toni accesi, con alcuni ex componenti del Civico consesso all’epoca della Giunta Accorinti. Questo episodio ha destato scalpore all’interno di CMdB che ha annunciato la denuncia al Prefetto, con tanto di risposta del Sindaco: «Si rivolgano a chi vogliono».
Il movimento cittadino spiega dettagliatamente i motivi della denuncia nella lettera indirizzata al Prefetto, che riportiamo integralmente.
«Lo scrivente movimento politico “Cambiamo Messina dal Basso”, con la presente, intende porre all’attenzione della S.V. il censurabile comportamento del sindaco di Messina, Cateno De Luca, in occasione della riunione del Consiglio comunale di Messina del 27 gennaio, nella quale ha rivolto pesanti offese nei confronti di una ex Consigliera comunale appartenente al nostro movimento, con frasi e toni inaccettabili, da chiunque provengano ed in qualunque luogo vengano espressi, tanto più nella “casa dei cittadini” e da parte del primo cittadino.
Non è peraltro la prima volta che il Sindaco utilizza espressioni offensive nei confronti dei suoi avversari politici, dei Consiglieri comunali, dei cittadini, dei clochard e dei migranti, sia in sede di Consiglio comunale, che in comizi di piazza o tramite la sua pagina Facebook, senza preoccuparsi né del ruolo che ricopre, né delle conseguenze che tali espressioni determinano nella comunità, creando in città un clima di tensione e di odio.
In particolare, relativamente a quanto accaduto nel citato Consiglio comunale del 27 gennaio si specifica quanto segue. Nel corso della seduta, nel momento in cui interveniva per la terza volta il Sindaco Cateno De Luca, al quale il Presidente ha concesso la parola per complessivi 80 minuti dei 209 minuti di seduta, nel verificarsi dell’ennesimo e parossistico attacco del Primo cittadino nei confronti dei suoi avversari politici senza che il Presidente ritenesse doveroso intervenire, dal loggione dedicato al pubblico una ex Consigliera, appartenente al nostro movimento, ha richiamato l’attenzione del Presidente gridando “presidente, c’è un presidente?”.
A queste parole il Presidente del consiglio, fino ad allora praticamente inerte, ha deciso di espellere l’ex Consigliera, tra le proteste anche di alcuni Consiglieri comunali. Il Sindaco, nel dimostrare di condividere tale provvedimento, rispondendo ad un Consigliere che protestava per l’accaduto, ha gridato rivolto all’ex Consigliera “La signora può continuare ad abbaiare, noi continuiamo”, facendo precedere tale irriguardosa ed offensiva espressione con ulteriori e gratuiti commenti negativi nei confronti della stessa (“non chiamatela collega, per rispetto di quest’Aula”) che si possono sentire distintamente nella registrazione video di alcune tv locali.
Inutile dire che il Sindaco non ha ritenuto di doversi scusare ed anzi, il giorno successivo ha pubblicato una nota sulla sua pagina Facebook affermando di non essersi voluto riferire alla ex Consigliera, negando l’evidenza dei fatti come i video dimostrano. Nella stessa nota si è abbandonato a commenti gravi nei confronti del movimento Cambiamo Messina dal basso, con una narrazione dei fatti d’Aula falsa ed offensiva nei confronti del
nostro movimento e dei cittadini presenti in tribuna.
Già nella precedente riunione del Consiglio comunale del 22 gennaio, dedicata sempre allo stesso argomento del 27 gennaio, il Sindaco aveva apostrofato più volte con pesanti ingiurie (“cretino e imbecille”) un altro attivista del nostro movimento. Nella stessa riunione del consiglio comunale del 22 gennaio il Sindaco si esprimeva peraltro in modo ingiurioso e irriguardoso nei confronti della precedente amministrazione (supportata dal nostro movimento) con parole scurrili censurate nei verbali.
Il Sindaco di Messina non è nuovo a tali espressioni e dal suo insediamento non si contano più le situazioni, documentate dalla sua stessa pagina Facebook, in cui insulta e tratta malamente clochard, migranti, ambulanti, cittadini, dipendenti e dirigenti comunali, vigili urbani, consiglieri comunali, avversari politici.
Una escalation, insomma, di insulti sessisti, xenofobi, antidemocratici che riteniamo abbia fatto abbondantemente superare la soglia di guardia e che quindi non sia da derubricare, a nostro avviso, a semplici aspetti caratteriali del Sindaco, ma ad un modo d’intendere la politica ed i rapporti umani che mal si conciliano con il dettato costituzionale ed il vivere civile, né tantomeno con il ruolo di primo cittadino.
Si ricorda peraltro che, essendo le sedute del Consiglio, oltre che pubbliche, diffuse su internet in diretta streaming, il clima di offesa e di insulto non resta confinato nello spazio di un agone politico, ma travalica i confini dell’Aula e alimenta la tensione sociale in tutta la città.
Confidiamo pertanto sul Vostro intervento affinché possiate verificare e valutare quanto da noi segnalato, attuando gli eventuali provvedimenti che riterrete più opportuni per richiamare al rispetto delle regole democratiche il Sindaco di Messina e riportare serenità democratica nel nostro comune».
(1550)
In molte strade della città è stata ripristinata la segnaletica orizzontale. Sarebbe interessante sapere quanti di quelli che contestano il sindaco (per carità, a volte con ragione) la rispetteranno, a piedi o in macchina.
Infatti lei sindaco può continuare a sbraitare perchè la giustizia invece di fare il suo percorso non è stata celere , se invece della prescrizione ci sarebbe stato il Giudizio , avremmo visto chi abbaiava , Vergogna!!!!!