La riforma sul riordino delle Province e’ incostituzionale. Lo ha sancito la Consulta, dichiarando illegittimi alcuni punti dei decreti legge in materia varati nel 2011 e nel 2012. La Corte ha ritenuto violati gli articoli 117, secondo comma, e 133, primo comma, della Costituzione. “Il decreto legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessita’ e urgenza – spiega la Consulta in un comunicato – e’ strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio”. La Corte ha dichiarato illegittimi, in particolare, alcuni commi dell’articolo 23 del dl 201/2011 e gli articoli 17 e 18 del dl 95/2012, “per violazione dell’articolo 77 della Costituzione”, dedicato ai decreti legge, “in relazione agli articoli 117 e 133 (sulle competenze di Stato e Regioni, ndr)”.
Ma in Sicilia potrebbe non avere alcun valore la decisione della Consulta, poichè essendo la nostra una regione a statuto speciale ha potestà legislativa esclusiva in materia, tant’è che l’Ars ha approvato il riordino delle province con una legge autonoma.
Tuttavia l’iter nazionale potrebbe determinare un cambio di rotta anche da parte del Governo siciliano, che entro dicembre dovrà procedere al riordino sostituendo i consorzi alle vecchie province.
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