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«Il tram? Un’inutile spesa. Il servizio non funziona ». “Insieme per Messina” propone alternative

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tramIl gruppo di impegno politico “Insieme per Messina” si è riunito in seduta straordinaria per analizzare una serie di proposte elaborate da un gruppo di giovani professionisti competenti nel settore della mobilità urbana integrata. Il tema che ha animato i lavori è stato quelle relativo alla dismissione  immediata del tram  — di proprietà del Comune  e che l’Atm utilizza in comodato d’uso — e alla proposta di soluzioni alternative, all’insegna del risparmio e dell’efficienza.

Ad aprire i lavori è stato l’ex assessore Pippo Isgrò, che ha definito il servizio tranviario «fortemente inefficiente e antieconomico». «L’inefficienza — ha sottolineato Isgrò durante il suo intervento — deriva dalla carenza cronica di vetture, che allungano i tempi di attesa degli utenti alle fermate e ai guasti continui, dovuti alla vetustà dei mezzi e ai limitati interventi di manutenzione, causata il più delle volte, dalla mancanza dei pezzi di ricambio a cui si supplisce, con la cannibalizzazione  delle vetture, ferme da tempo nelle officine dell’Atm. Tra un paio di mesi il tram dovrà essere definitivamente fermato, perché inutile e superato dal dato costo-beneficio».

E ha aggiunto: «Perseverare sul mantenimento del servizio tranviario porterà l’azienda irrimediabilmente al rischio “default” con presumibili conseguenze di un danno erariale, considerato che la stessa è in liquidazione e che quindi, vanno eliminate le spese che non producono utili».

Isgrò si è soffermato anche sull’analisi dei costi di gestione della tranvia: «A tutt’oggi — ha evidenziato —, ammontano a circa 5 milioni di euro l’anno a fronte di poche centinaia di miglia di euro di incasso, con l’impiego di 80 lavoratori tra autisti, tecnici, controllori e altro personale. E allora bisogna intervenire con estrema decisione e coraggio amministrativo per trovare una soluzione che coniughi efficienza, economicità  e il gradimento del cittadino-utente».

Al termine della seduta straordinaria, dopo una serie di interventi, è stata approvata all’unanimità, la seguente proposta articolata in tre punti:

spezzare la tratta in due tronconi, con la seguente tipologia di percorrenza: Stazione Centrale-Gazzi e viceversa, Stazione Centrale-Annunziata e viceversa;

sostituire il tram con 8 bus navetta,in futuro possibilmente elettrici,da 20 posti ciscuno con 4 mezzi che servono la zona sud e 4 mezzi la zona nord, che percorrono la tratta nei due sensi. Ai fini della sicurezza, è necessario attrezzare i bus navetta con un sistema di telecontrollo, per evitare l’accavallamento delle corse. Le vetture dovrebbero avere sulla plancia un sistema ergonomico di controllo acustico e visivo (interfonico- monitor) utilizzabile dagli autisti;

testare il servizio per almeno un mese con un progetto pilota, per verificarne i risultati dal punto di vista economico e, nello stesso tempo, ottenere il gradimento dei cittadini. Sarà necessario inserire un sistema di telecontrollo, integrandolo con la bretella sperimentale di Viale Europa, sulla quale si dovranno istituire corse continue monte mare, in coincidenza con la fermata al Ponte Americano.

«Ciò — è quanto scaturito dalla riunione —, obbligherà l’azienda a dover istituire un  cabina di regia per il coordinamento del traffico, installando una telecamera alla fermata su indicata, con il duplice compito di controllare il flusso dei passeggeri e garantire un servizio di ordine pubblico a tutela dei cittadini. I bus navetta dovranno avere un sensore che controlla i passeggeri sia in entrata che in uscita, al fine solo di controllare il pagamento del biglietto di ciascun passeggero che dovrà obliterare il titolo di viaggio».

Una soluzione, questa — è stato chiarito — necessaria per abbattere i costi di gestione e razionalizzare l’efficienza del servizio. Quanto scaturito dalla seduta sarà trasmessa al Sindaco, all’Assessore alla Mobilità Urbana, al Commissario dell’Atm e per conoscenza alla Corte dei Conti.

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