Sfida (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità), a tutela della famiglie e della persone affette da handicap, si dichiara contrario a quanto stabilito nella circolare emanata dall’Inps lo scorso 28 Dicembre, con la quale si stabiliscono criteri e modalità per la rivalutazione delle pensioni per l’anno 2013. Nel ridefinire gli importi delle pensioni, assegni di invalidità per gli invalidi civili e i relativi limiti reddituali, per l’anno 2013, l’Inps terrà in considerazione anche il reddito del coniuge e, se sommando i 275,87 euro mensili di pensione dell’invalido, il reddito lordo supera i 16.127,30 Euro, gli invalidi perderanno il diritto alla pensione. Tale circolare, secondo il sindacato, rappresenterebbe «una scelta priva di qualsiasi fondamento giuridico, dettata solo da logiche economiche volte a far cassa sulla pelle di una fascia sociale che sta già contribuendo a tutto tondo a risollevare le sorti di un Paese che, solo in teoria, dimostra di attenzionare le classi sociali più deboli, mentre nei fatti le bombarda e si accanisce contro di loro». Il sindacato diffida e invita l’Istituto di previdenza a rettificare la Circolare nella parte in cui «lede profondamente i diritti degli invalidi totali titolari di pensione di invalidità ed è pronto — dichiara — a tutelare le famiglie nelle sedi che riterrà opportune per difendere per l’ennesima volta dei Diritti costituzionalmente sanciti, ma amministrativamente lesi, solo per mere ragioni di bilancio». «Se questo è il modo con cui si intendono tutelare le fasce più deboli e le famiglie — scrivono in una nota —, il Sindacato Sfida prende atto che, in un paese che si vanta di mettere al primo posto la Famiglia quale istituzione fondamentale di una Società civile e democratica, non esiste più lo stato di diritto, sostituito da inutili e bieche scelte economiche che mirano all’annientamento delle famiglie con disabilità».
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