Il PD replica alla nota del “benfatto” istituzionale di Signorino e pone 5 domande

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Dal partito Democratico, arriva la replica alla nota inviata ieri dal vicesindaco e assessore alle Politiche Finanziarie, Guido Signorino, in merito all’iter di approvazione del bilancio di previsione, nella quale elencava i meriti dell’amministarzione comunale. Ecco cosa scrive il PD:

“L’assessore Signorino è tornato sui mezzi di stampa a vantare le magnifiche sorti di Messina per merito dell’Amministrazione Accorinti, sostenendo che le difficoltà lamentate in relazione alla mancata approvazione del bilancio di previsione 2015 sono una questione transitoria dovuta a fatti meramente organizzativi. Approfittando delle “spiegazioni scientifiche” forniteci dall’Assessore Economista nel suo recente comunicato stampa, vorremmo rivolgergli delle precise domande cui sarebbero gradite delle precise risposte.

1) A memoria d’uomo, mai il bilancio preventivo di un anno era stato al Comune di Messina presentato dopo che l’anno era trascorso. Dopo tre anni di governo della città, questa Amministrazione ha conseguito questo poco encomiabile risultato e non si capisce come mai la stessa non sia riuscita a risolvere i suoi banali “problemi organizzativi”. Vi sono inadempienze degli uffici? Spieghi l’Assessore Signorino quali iniziative sono state intraprese per evitare le croniche criticità e sanzionare eventuali inadempienze, atteso che la nuova normativa contabile risale all’anno 2001. Spieghi il Direttore generale/Segretario generale del Comune di Messina se ha ravvisato poca collaborazione tra i dirigenti dei vari dipartimenti ed il Ragioniere Generale ed i revisori dei Conti (che ieri hanno diramato una preoccupante nota sullo stato attuale del riaccertamento dei residui, senza il quale nessun previsionale mai potrà prendere la luce…), e se ha cercato di risolvere in qualche modo, in questi anni, i problemi gestionali dei dipartimenti (sotto gli occhi di tutti), visto che lui stesso è il supervisore dei dirigenti comunali, oppure se ritiene di aver svolto il suo costoso compito solo con un (forse illusorio) cronoprogramma dei prossimi tempi di approvazione dei bilanci già scaduti e di quelli prossimi alla scadenza.

2) L’Assessore Signorino parla del fatto che il Comune di Messina sarebbe stato ricompreso dalla Corte di Conti tra i 31 Enti siciliani virtuosi sui 490 totali, e loda lo stato virtuoso dell’amministrazione della città. Evidentemente dimentica che la stessa Corte dei Conti, dopo l’esame delle risultanze di bilancio dell’anno 2014 del Comune di Messina, con nota del 26.01.2016 ha trasmesso i relativi atti alla Procura Regionale della Corte dei Conti, evidentemente ravvisando dubbi sulla legittimità contabile -amministrativa degli atti del Comune. Vorremmo che l’Assessore Signorino spiegasse l’arcano, poiché non pare normale che gli atti di un ente virtuoso vengano trasmessi alla Procura della Corte dei Conti da parte della Sezione di controllo della stessa Corte.

3) L’assessore Signorino parla di avanzo di bilancio frutto, a suo dire, di un’oculata Amministrazione. Nel suo parere sul consuntivo 2013 la Corte dei Conti, però, aveva rilevato la stranezza del fatto che, nel bilancio del Comune di Messina fosse evidenziata una mole enorme di debiti fuori bilancio (105 milioni di Euro); poiché solo in minima parte tali debiti sono stati presentati al Consiglio Comunale per il riconoscimento, non si capisce dove siano finiti gli altri. Anche perché il TUEL, all’art. 191 fissa la data del 31 luglio di ogni anno come termine massimo entro cui devono essere obbligatoriamente riconosciuti i debiti fuori bilancio e riallineate tutte le partite contabili dell’anno precedente. In palese violazione di legge, questi debiti fuori bilancio non sono stati presentati al Consiglio Comunale per il riconoscimento e sono rimasti in un “limbo”. In altre parole sembra che il preteso “attivo di bilancio” (che tra l’altro l’Amministrazione si è dovuta rimangiare più volte in precedenza, sulla base delle osservazioni dei revisori dei Conti) sia stato ottenuto… non considerando le passività e cioè non contando i debiti; fatto che, peraltro, è stato candidamente riconosciuto dallo stesso Ragioniere generale nella sua relazione al consuntivo 2014, nella quale ha richiesto espressamente che i debiti fuori bilancio fossero riconosciuti dal consiglio comunale. Forse si può davvero affermare che vi sia una certa continuità amministrativo-gestionale rispetto a “quellicheceranoprima”.

4) Inoltre, sempre secondo l’Assessore al Bilancio, il piano di riequilibrio sarebbe la panacea di tutti i mali. Vorremmo domandare al Prof. Signorino, sul complessivo ammontare dei debiti che ha il Comune: qual è la percentuale delle transazioni stipulate con i creditori? Tanto perché, in difetto di tali transazioni (di cui il Ministero aveva già chiesto che fosse comprovata la stipula), il piano di riequilibrio non sarà approvato e, quindi, ci dovremo probabilmente preparare ad un lungo iter burocratico-giurisdizionale durante il quale la Sezione Regionale della Corte dei Conti prima, e le Sezioni Riunite poi, (sempre ammesso e non concesso che il Ministero dell’Interno dia il parere favorevole) si pronuncino in merito, per poi arrivare all’inevitabile conclusione che il piano di riequilibrio era improponibile sin dall’inizio. Prepariamoci quindi, se va bene, ad un altro paio di anni di inutile agonia finanziaria ed amministrativa, per la nostra sfortunata città.

5) Sempre sul piano di riequilibrio va segnalato pure che i debiti del Comune, in mancanza delle suddette transazioni, vanno per legge maggiorati degli interessi maturati a norma del Dlgs 231/02 (si tratta di interessi molto gravosi, anche in ottemperanza alle direttive comunitarie sui ritardi nei tempi di pagamento da parte delle PP.AA.) . Dica l’Assessore Signorino se i crediti di coloro che non hanno voluto stipulare la transazione sono stati inseriti nelle passività del piano di riequilibrio così maggiorati. Se così non fosse i dati esposti al Ministero, come rilevato nell’interrogazione dell’on.le Michela Rostan del Partito Democratico, sarebbero non veritieri e pare difficile che in presenza di tale circostanza il piano possa essere alla fine approvato.
Ciò che sorprende è che oggi, col Comune sull’orlo del baratro, con i servizi essenziali che rischiano da un giorno all’altro di essere sospesi (situazione Messinambiente su tutte…) questa Amministrazione non faccia alcuna autocritica dei propri gravi ed evidenti errori e prosegua imperterrita la sua strada, provando addirittura a giustificare mancanze, inottemperanze ed incapacità gestionali che sono sotto gli occhi di tutti! Per questi motivi il Partito democratico si è assunto la responsabilità di essere consequenziale con le gravi motivate critiche sulla gestione delle politiche finanziarie del Comune, e di chiedere, dopo aver invocato invano le dimissioni dell’Assessore Signorino, alle altre forze politiche cittadine di staccare la spina a questa Amministrazione.
Quanto agli altri risultati vantati nella nota del Vicesindaco, basta girare per le vie della città e parlare con i cittadini, per rendersi conto di quale sia la generale percezione di questi “risultati” finora raggiunti”.

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