I dieci punti chiave del Salva Messina: il piano di De Luca per evitare il collasso della città

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Dodici ore a Palazzo Zanca per capire come scongiurare il pericolo dissesto. Sindaco, Assessori, Consiglio Comunale e vertici delle Società Partecipate: tutti insieme per analizzare il complesso progetto “Salva Messina”. Il problema principale sono, senza dubbio, i debiti che toccano cifre esorbitanti. «Circa 30 milioni di euro di nuovi debiti prodotti dal 2014 ad oggi – annuncia Cateno De Luca – che si aggiungono agli oltre 400 milioni di euro di debiti prodotti al 31 dicembre 2013 e che fanno parte del piano di riequilibrio pluriennale in corso di rimodulazione». Una situazione definita più volte in questi giorni disastrosa, da cui si può tentare di uscire soltanto con un piano complesso e preciso di azioni da parte dell’amministrazione.

«Dietro le scelte ci saranno dei drammi» aveva annunciato il sindaco durante la seduta di sabato del Consiglio Comunale, ed oggi le scelte da prendere sono apparse nero su bianco nel progetto “Salva Messina” elaborato da De Luca, come si legge nel documento, “per aprire un concreto di battito con il Consiglio Comunale sulle azioni da intraprendere per evitare il definitivo ed irreversibile collasso economico e sociale di Messina“.

I 10 punti chiave del progetto “Salva Messina”

Il progetto “Salva Messina” si articola in tre parti principali:

  • principi generali
  • provvedimenti con effetti diretti sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale
  • provvedimenti di supporto al piano di riequilibrio finanziario pluriennale

Tra i provvedimenti più importanti inseriti nel documento ci sono:

  1. Riorganizzazione del trasporto pubblico, riduzione dei trasferimenti da parte del Comune ad ATM e la trasformazione di quest’ultima in S.p.a.;
  2. Dimezzare la spesa corrente dei servizi sociali attualmente finanziata dal Comune;
  3. Internalizzazione dei servizi comunali e delle società partecipate, lasciando a terzi soltanto i servizi che economicamente non conveniente gestire internamente;
  4. Creazione di un’unica piattaforma gestionale per le attività municipali e del sistema delle Partecipate;
  5. Ridistribuzione degli appositi spazi fisici del Comune e del sistema delle Partecipate per eliminare i fitti passivi;
  6. Riqualificazione e ricollocazione del personale dipendente del Comune e delle Società Partecipate ed accertamento di eventuali esuberi del personale;
  7. Dimezzare i costi di gestione degli impianti sportivi con l’affidamento pluriennale a soggetti privati;
  8. Istituzione dell’Ufficio Unico delle Entrate Comunale per contrastare l’evasione delle tasse comunali e delle Società Partecipate;
  9. Definizione dei rapporti economici tra il comune e l’Università degli studi di Messina per gli immobili comunali concessi in uso gratuito;
  10. Avvio delle procedure per la privatizzazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Scelte importanti e sicuramente non facili che avranno ripercussioni evidenti su Messina e sui messinesi. Decisioni su cui bisogna riflettere perchè nessuno può più commettere errori. Per questo il sindaco De Luca ha specificato che si tratta di un documento provvisorio: dal confronto in Aula potrebbero venir fuori altre strade ed altre possibili soluzioni per evitare il dissesto. «Saremo chiamati a scelte difficili perché la situazione purtroppo non è facile – commenta il consigliere Alessandro Russo. Non nascondo le mie difficoltà anche interiore e spesso di coscienza di dover affrontare ciascuna di queste voci». L’appuntamento adesso è fissato per martedì quando si tornerà in aula per continuare a lavorare per salvare Messina.

Il 25 novembre rimodulazione del piano di riequilibrio dovrà essere trasmessa a Roma.

 

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