Grasso alla Regione: “Il porto di Tremestieri è davvero la soluzione?”

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Si rivolge al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore regionale per le Infrastrutture e la mobilità, all’Assessore regionale al Territorio e Ambiente il deputato regionale, Bernadette Grasso. Il tema dell’interrogazione presentata alla Regione non è nuovo: il porto di Tremestieri.

“Le amministrazioni comunali succedutesi nel tempo alla guida della città di Messina – scrive Grasso nelle premesse dell’interrogazione -, anche sotto la spinta dei tanti comitati di protesta formati da cittadini residenti, hanno tentato di individuare soluzioni al problema del congestionamento del traffico veicolare, con particolare riferimento al passaggio dei mezzi pesanti nel centro della città”.

“Il congestionamento del traffico veicolare urbano – aggiunge -, è la naturale conseguenza della necessità dei mezzi in arrivo e in partenza dalla Sicilia, di raggiungere il porto di Messina per imbarcarsi verso il continente, o dallo stesso Porto di raggiungere le Autostrade A18 e A20 che da Messina permettono di raggiungere il resto della Sicilia”.

Inoltre sottolinea che “tra le soluzioni individuate, c’è quella di dirottare il traffico dei mezzi pesanti verso il Porto di Tremestieri (Me), il quale sia per la sua attuale dimensione sia per una serie di problematiche determinate da insabbiamento e mareggiate, risulta essere inadeguato a smaltire l’enorme traffico che sullo stesso viene dirottato, rendendo in tal modo necessari ed urgenti tutta una serie di lavori di adeguamento e ampliamento”.

Tutto ciò premesso, Grasso, in considerazione del fatto che “il progetto di ampliamento adeguamento e gestione del porto di Tremestieri (Me), necessitava per la realizzazione, di una accordo tra l’Autorità Portuale di Messina e la Regione Siciliana, in particolare, bisognava regolare la cessione da parte della regione delle aree a sud del porto, nelle quali realizzare quattro invasature, oltre alle due sulle quali in atto insiste il porto di competenza dell’Autorità portuale, permettendo una gestione unitaria del Porto senza il pagamento di oneri di concessione alla regione”. E, aggiunge: “Non di secondaria importanza è l’individuazione dei soggetti che dovrebbero garantire la copertura finanziaria alla realizzazione dell’opera. In tal senso, un accordo di massima prevede che degli 80 milioni necessari alla realizzazione dei lavori di ammodernamento ampliamento del Porto di Tremestieri,  si facciano carico rispettivamente per 20 milioni la Regione Siciliana, per 15 milioni l’Autorità Portuale, per 35 milioni a carico dello stato attraverso un mutuo con la banca belga Dexia. Mentre, sono allo studio le soluzioni per l’individuazione delle somme mancanti paria 10 milioni di euro”.

Sottolinea, il deputato Grasso, “la necessità di condurre ad un’unica stazione appaltante il coordinamento di tutte le fasi propedeutiche  e di quelle esecutive della realizzazione dei lavori”. Ma, aggiunge “stante l’indisponibiltà della Regione ad occuparsi della fase di approvazione del progetto e tantomeno delle fasi successive, sembrerebbe che da più parti, si stiano esercitando pressioni sul Ministro delle Infrastrutture affinché vengano concessi i poteri speciali al Sindaco di Messina”.

Ma si devono considerare le varie problematiche secondo Grasso che scrive che “a detta di parecchi esperti e tecnici, la realizzazione dei lavori di ammodernamento e ampliamento del Porto di Tremestieri, per le problematiche di natura ambientale, rendono il sito non idoneo a diventare la porta di ingresso e/o di uscita via mare principale della Sicilia, infatti, l’area a causa di frequenti mareggiate è a rischio insabbiamento condizione che rende necessaria e frequente la realizzazione di costosa attività di dragaggio, come l’ultima effettuata la scorsa primavera per un costo di diverse centinaia di migliaia euro  per nulla risolutiva”.

Ricorda inoltre che “in passato si era intrapreso un progetto per risolvere il problema del congestionamento del traffico urbano nella città di Messina, con la famosa “Via del Mare”, che avrebbe dovuto collegare le Autostrade al vero Porto naturale di Messina, del progetto già al tempo finanziato, non si è realizzato neanche un metro”.

Con il quadre dipinto, tra difficoltà, programmi accantonati, e necessità che qualcuno segua il progetto, Bernadette Grasso interroga il governo della Regione per sapere se ” intenda i lavori di ammodernamento, adeguamento e l’ampliamento del Porto di Tremestieri (Me), quale opera strategica, atta a risolvere il problema del congestionamento del traffico veicolare della città di Messina, e in grado, al tempo stesso, di offrire un punto di imbraco e sbarco da e verso la Sicilia per le merci e i mezzi”.

Inoltre, vuole sapere se “alla luce delle dichiarazioni di indisponibilità a gestire in prima fila i lavori ammodernamento, adeguamento e l’ampliamento del Porto di Tremestieri (Me), intenda adoperarsi, per quanto di propria competenza affinché il Ministero delle infrastrutture, nel caso in cui si dovessero conferire poteri straordinari, individui nella persona di Sua eccellenza il prefetto di Messina l’eventuale commissario unico”.

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