Gioveni ci ritenta: vuole Mantineo fuori dal Palazzo

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mantineoAveva già chiesto le dimissioni dell’assessore Nino Mantineo. Non era stato il solo. Stanco, di fronte alla possibilità «dell’ormai quasi certa perdita dei 4 milioni di euro dei fondi Pac», il consigliere comunale Libero Gioveni torna a chiedere nuovamente che l’assessore ai Servizi Sociali si dimetta.

«Lo so, è brutto dire “mi sono stancato” – precisa in una nota – , perché non è istituzionalmente corretto, ma è di certo “umanamente” comprensibile. Mi sono stancato perché, oltre al fatto di averlo chiesto più volte sia singolarmente sia insieme ad altri colleghi, ritengo che non sia per niente ammissibile il fatto che un esponente dell’Amministrazione non abbia più quella dignità politica da ammettere di aver fallito, specie perché si tratta del settore più delicato, più fragile, che coinvolge la fetta di popolazione messinese più svantaggiata a cui il buon Mantineo avrebbe dovuto dare risposte con un’azione politica incisiva e attenta».

«E invece, nulla di tutto ciò» lamenta il consigliere che rincara la dose: «Oltre alle dimissioni, avrebbe dovuto persino chiedere scusa». Per motivare la sua richiesta, Gioveni elenca tutte quelle che ritiene «le disfatte dell’assessore»:

«Perdita (ormai quasi certa) di 4 milioni di euro di fondi Pac per assistenza anziani e cura all’infanzia;

perdita di 80.000 euro utili a compensare le spese di gestione degli asili nido e conseguente aumento delle rette dal prossimo mese di settembre;

mancato rilascio delle tessere gratuite Atm ad anziani, invalidi civili, del lavoro e per servizio e alle categorie svantaggiate;

totale fallimento nell’avvio dei cantieri di servizio attesi da 2 anni per circa 800 disoccupati che attendono in graduatoria;

totale fallimento nella gestione e nell’assegnazione della “social card” alle famiglie indigenti;

perdita di 1 milione e 700 mila euro (ripresi dalla Regione) per una parte di servizi della vecchia progettazione della Legge 328;

gestione fallimentare di Casa Serena;

inadeguatezza e superficialità dimostrate per l’individuazione di una sede all’associazione Anfas;

infelicissima uscita per l’insulto di “scarso” rivolto al Prefetto per la gestione dei migranti;

totale disinteresse verso l’attuale vicenda degli operatori del “progetto Mistral”;

reiterate assenze nella Commissione Servizi Sociali nonostante le convocazioni per questioni importanti;

promessa pubblica (non mantenuta), avendo egli anche la delega al personale, dell’assunzione entro l’anno 2014, dei 32 agenti concorsisti della Polizia Municipale;

disinteresse alla continue sollecitazioni della Commissione per una rivisitazione delle posizioni organizzative del personale;

mancate risposte all’infinita vicenda dei 300 contrattisti;

totale inadeguatezza (e pessima figura fuori dai confini nazionali) nella gestione del rientro della salma dal Marocco del povero concittadino messinese morto l’anno scorso in terra straniera;

totale distacco e inaccettabile silenzio (nella qualità di assessore al ramo) sull’ingarbugliata e vergognosa vicenda dell’assegnazione degli stalli per i disabili;

mancate risposte agli aventi diritto nel previsto bando sulla morosità incolpevole;

assoluta confusione e spaventosi ritardi nell’anno 2014 nella gestione delle istanze per le esenzioni e riduzioni dell’ex Tares;

disdicevole atteggiamento avuto nei confronti della validissima esperta del sindaco Clelia Marano (che doveva essere la sua prima collaboratrice), tanto da determinare le sue dimissioni;

evidente “scollamento” in più occasioni (con reiterati tentativi di scaricare a lui le responsabilità dei suoi fallimenti) con il dirigente del Dipartimento Servizi Sociali Bruno».

Un lungo elenco di mancanze «incredibili e inaccettabili» che Gioveni ritiene non possano essere più tollerate. «Cosa deve accadere ancora e di più affinché Mantineo si faccia definitivamente da parte?».

E conclude la nota rivolgendosi al Sindaco: «Caro Renato, abbi almeno tu la sensibilità di dargli il “benservito”. La città ti ringrazierà».

 

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