Due sedute al giorno, tutti i giorni. Solo cinque le delibere approvate. 150mila euro il costo. Questi i numeri delle riunioni convocate solo nei primi due mesi del 2015. Costi che, sommati ai 900mila euro spesi, per lo stesso motivo, nel 2014, hanno destato l’interesse della Magistratura.
Si spiega così la visita, stamattina, al Comune di Messina della Digos che ha acquisito una serie di atti nella stanza del segretario generale del Comune, Antonio Le Donne. Nel mirino del pool Pubblica amministrazione della locale Procura della Repubblica, che ha aperto un’inchiesta, l’attività del Consiglio comunale, dal 2013 a oggi, in relazione al pagamento dei gettoni di presenza.
Una storia non nuova per la Sicilia se si considerano le ultime vicende di Siracusa e Agrigento, in particolare, ad Agrigento, si registra la convocazione di 1.133 riunioni di commissione, nei primi nove mesi dello scorso anno, quattro al giorno, per una spesa superiore a 250mila euro.
Di oggi la notizia che la Procura di Siracusa ha aperto d’ufficio un fascicolo per stabilire se siano configurabili reati nell’erogazione dei gettoni di presenza e dei rimborsi spese per la partecipazione ai lavori delle Commissioni del Comune. La Digos ha acquisito la documentazione necessaria, mentre molti cittadini hanno aspettato i consiglieri comunali insultandoli in maniera pesante.
A Messina, la situazione non ha ancora risvolti paragonabili. Ogni consigliere può incassare ogni mese un massimo di 2mila 184,42 euro lordi, pari a un terzo dell’indennità di funzione del sindaco. La somma può essere ottenuta facendo registrare il plenum di 39 sedute. Il singolo gettone di presenza ammonta a 56 euro lordi. Poco più della metà rispetto al precedente di 109 euro, ridotto l’anno scorso in forza della sentenza della Corte costituzionale e dell’ultimo censimento della popolazione. Diminuito, nell’ultima legislatura, anche il numero dei consiglieri, passato da 45 a 40, e delle commissioni, 10 anziché 15.
Soluzioni, queste, che non sono risultati sufficienti ai fini della riduzione della spesa pubblica, considerando che il tetto massimo di stipendio dei consiglieri è identico a quello degli anni passati. Abbassato il valore del gettone, è bastato aumentare il numero delle sedute per ottenere il medesimo risultato.
Sotto esame, adesso, c’è proprio il regolamento municipale, per il quale viene corrisposto il gettone anche quando la prima convocazione, che precede sempre di un’ora la seconda, va deserta. Lo scorso anno, una proposta di modifica di Lucy Fenech, capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, è stata bocciata dall’assemblea cittadina. Nei giorni scorsi, Fenech è tornata alla carica con una lettera, indirizzata alla presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile, nella quale si chiede di eliminare la doppia convocazione delle commissioni consiliari, regolamentare l’effettiva partecipazione alle sedute di commissione e del Consiglio e non attribuire il gettone di presenza per le sedute andate deserte.
Ulteriori proposte di modifica del regolamento, sono quella del capogruppo di Forza Italia,Giuseppe Trischitta, che gode dell’appoggio, tra gli altri, dell’Udc.
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