Nelle scorse settimane sussurri dicevano di trattative per un “trasferimento” di Francantonio Genovese nella futura formazione del Pdl. Indiscrezioni davano in corso “lavori” portati avanti con il deputato regionale Nino Germanà per l’ok del vicepremier Angelino Alfano. Recenti affermazioni sul futuro politico del deputato nazionale del Pd, sotto inchiesta sulla gestione dei fondi pubblici per la Formazione professionale con il cognato e deputato regionale Franco Rinaldi, erano state rilasciate dall’ex assessore Tani Isaja. Oggi il capogruppo al Comune del Pd, Paolo David, rientrato dalle ferie, “taglia” corto su quelle parole che a suo dire non hanno un seguito concreto.
“Come responsabile comunale del Pd – ha detto David – dico che siamo e resteremo in questa formazione politica, il partito democratico non c’ha mai creato il problema di dover scegliere, se l’onorevole Genovese ha avuto altri contatti noi non lo sappiamo, di sicuro ci avrebbe informato, non si è tenuta nessuna riunione e non mi risulta ci siano approcci con il Pdl per un suo passaggio insieme al suo gruppo”.
Paolo David fa parte dei Genovesiani da tanti anni ed è uno di quelli che entra senza “bussare” negli uffici di via I Settembre e dunque molto vicino al gruppo dirigente del partito democratico che ha in Genovese il suo leader. “Si sta parlando di questo futuro partito popolare – ha proseguito David – ma se dovrà essere una miscellanea di anime provenienti da vari gruppi ritengo che al momento non ci siano i presupposti, il Pd ha un ruolo e continuerà ad averlo, e noi siamo e resteremo nel Pd”.
David ne ha per l’ex collega in Consiglio comunale Tani Isaja: “Non riesco a capire come possa parlare a nome di un parlamentare, quale incarico ha Isaja che lo legittima a rilasciare quelle dichiarazioni? (L’intervista era stata scritta da Pietro Giunta per il Carrettino delle Idee) Non riesco a capire come e cosa Isaja possa sapere”.
Sul fermento che agita il partito democratico messinese in vista dei congressi comunale e provinciale David ha parlato di Felice Calabrò, il candidato sindaco sconfitto al ballottaggio da Renato Accorinti. Sarebbe Calabrò, dietro le quinte, a coordinare i lavori dei gruppi politici di centrosinistra, tranne Udc e Megafono, a Palazzo Zanca: “Calabrò è il nostro punto riferimento anche per il congresso, riteniamo che a lui si debba riconoscere un ruolo sia per le qualità che ha dimostrato in Consiglio che per il ruolo che ha ricoperto, molto bene, in passato”. @Acaffo
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