Lucy Fenech capogruppo di “Cambiamo Messina dal basso” dichiara di non aver mai firmato la nota sull’eventuale servizio di streaming per le sedute consiliari e aggiunge «di trovarla non corretta nei contenuti, nella forma e nella legittimità».
«Personalmente — scrive in una nota — per circa un mese mi sono occupata, (tramite diversi incontri con il personale del Ced, e costanti relazioni alla Presidenza del Consiglio) di verificare la fattibilità della diretta streaming con un servizio interno al Comune, al solo scopo di evitare l’esternalizzazione di un servizio che può essere svolto con mezzi e competenze interne e che sarebbe in altro modo gravoso per la città in un momento di grave difficoltà economica. Il personale del Ced, con estrema solerzia e disponibilità, ha verificato che tecnicamente il servizio si poteva effettuare (la telecamera e il computer erano già stati usati nelle precedenti legislature ed è stato necessario solo fare un ceck tecnico), che il servizio streaming si può ottenere tramite Livestream a soli 49$ (circa 35 euro) al mese con caratteristiche eccellenti. Considerato che i due preventivi arrivati in Presidenza per servizi forniti da ditte esterne erano uno di 15.000 euro e l’altro di 28.000 euro all’anno, credo che oggi spenderne meno di 500 euro dando a chiunque lo desideri la possibilità di poter seguire da casa (rendendo in maggior modo possibile pubbliche le adunanze, come lo steso regolamento lo richiede) i lavori del Consiglio Comunale sia un servizio minimo, ma altamente dignitoso da poter offrire. Il Ced — prosegue — di fatto, oggi, non ha ancora avuto la possibilità di fare nemmeno una prova dopo il ceck tecnico perché aspetta l’approvazione della Presidenza del Consiglio. Credo che la risvegliata partecipazione di tutta la città negli ultimi mesi, la grande attenzione che i cittadini stanno dando alla nuova amministrazione, sia un segnale da non trascurare e mi auguro davvero che ciascun consigliere possa davvero attivarsi per rispondere a questo desiderio di trasparenza che la città ci chiede».
«In ultimo — conclude la Fenech —, in termini di legittimità della nota devo dichiarare, esternando la mia amarezza e il mio stupore, che non sono mai stata convocata come Capo Gruppo su questo tema (nonostante me ne fossi occupata in prima persona) e che il Presidente del Consiglio ha affermato che la nota è stata firmata da tutti i Capi Gruppo e che per “Cambiamo Messina dal Basso” ha firmato come capo gruppo (ahimè senza alcuna legittima delega) la consigliera Nina Lo Presti».
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