Era l’ultimo nome tra i papabili candidati a sindaco di autunno che non si era ancora espresso ufficialmente in inverno, dopo Tinaglia, Accorinti, Isgrò e i piddini Grioli, Siracusano e Quero. C’era chi lo accostava al Pdl, come durante gli incontri di Viva Messina Viva, per una candidatura di “rottura” dentro un partito tradizionale. Oggi il giornalista Fabio Mazzeo si dice certo che farà campagna elettorale da qui a fine maggio. Ma non sa ancora per chi. Perché dopo averlo ascoltato è da utopia la sua “conditio sine qua non” per “affrontare” i pretendenti al gradino più alto del Comune. Al momento non è in fila tra gli aspiranti al dopoCroce. “Ci sono troppi candidati e troppi programmi e questo alla fine farà vincere la Struttura – dichiara subito Mazzeo – ho provato a creare una Rete che mettesse in collegamento tutti perché Messina ha bisogno di tutti”. E il giornalista ne ha proprio per tutti i candidati del momento ed è un’alluvione di parole quando gli chiediamo dei suoi possibili concorrenti. “Tinaglia di Reset ha messo la pregiudiziale di non volere esponenti di partito, io dico che i partiti devono starci, i partiti sono quelli che hanno “distrutto” Messina, ma i partiti hanno al loro interno soggetti competenti: devono togliere i peggiori e collocare i migliori per fare del buon governo e rilanciare Messina. Se mi chiede chi voterei tra D’Alia e Tinaglia rispondo senza dubbi: il primo. Accorinti è una brava persona, ma credo, nonostante la grande stima che abbia per lui, che non sia in grado di governare il Comune di Messina. Non serve una brava persona ma una persona brava. E poi non mi ha convinto la ricerca del consenso attraverso le 3mila firme: è stato un approccio da questua. A Renato voglio bene ma deve cominciare a dire come vuol risolvere il “buco” in bilancio da 400milioni di euro, e non come piantare alberi al posto dell’asfalto. Sull’Atm cosa vuol fare Accorinti? Come vuole riconvertire il personale? Vorrei sentire proposte, progetti. Io sono disponibile a sedere insieme a tutti ma per ragionare su idee vere, concrete per la mia città”. La navicella di Mazzeo non ha una meta politica precisa, la sua ricetta è quella di unire le forze migliori che si possono trovare in ogni formazione politica e negli “angoli” della società civile “gettando nel cassonetto” i peggiori che già hanno dato prove insufficienti.
“Crocetta – prosegue Mazzeo – sta facendo solo propaganda, mi ricordi un solo provvedimento fatto da eurodeputato? Alla Regione è intervenuto politicamente sulla Formazione Professionale per indebolire il Pd e Francantonio Genovese. Ha già “militarizzato” la Sanità sostituendosi a Lombardo; ha concesso un prestito da 33 milioni a Messina quando Messina attende molti soldi dalla Regione senza che le siano prestati. Se la borghesia messinese è “incazzata” con Buzzanca e la “barcellonizzazione” della città, io ritengo che stiamo andando verso la “gelizzazione” di Messina. E non mi piace”.
Allora vede bene l’accordo Genovese-D’Alia?
“Partendo dai loro genitori e zii, D’Alia e Genovese governano Messina da 60 anni. Io vorrei ricordare a tanti messinesi smemorati che D’Alia è stato vicesindaco durante la giunta Leonardi e la prima Buzzanca e Ardizzone, in quella Buzzanca bis con Franco Mondello a sostituire Ardizzone. Se Buzzanca ha delle colpe, l’Udc ne ha almeno per il 40%, e le sta ben nascondendo ma oggi l’Udc ha scoperto la debolezza elettorale del partito a Messina dopo le Politiche. Anche Genovese ha responsabilità pari a Buzzanca, ricordiamo cosa fece con i Boc insieme a Mario Centorrino”. Mazzeo ne ha anche per i Renziani messinesi e per il segretario cittadino del Pd: “Questi ragazzi, i Renziani, vogliono essere sempre minoranza, si ostinano a partecipare alle primarie quando sanno bene che l’azionista unico di maggioranza del Pd è Genovese. Escano fuori dal Pd. Grioli, che è un mio amico, fa il mestiere, alla sua giovane età, di funzionario di partito e ci vuol far credere di essersi incazzato con Genovese? Ma stiamo scherzando? Io vedo tanto individualismo e non abbiamo bisogno di “marziani” senza esperienza al Comune come quelli di Reset, o di voti presi sulla luna come quelli del Pd, al Comune non funziona nulla,. Io non sfrutterò la mia popolarità per servire posizioni individualiste. Messina ha bisogno di un certo tipo di idee e di programmi”.
Ma Mazzeo si candida a sindaco o no?
“Mi manca l’ambizione personale – risponde il giornalista – l’ambizione, quella che dovrebbe essere di tutti i partiti e di tutti i movimenti, è di “sistemare” Messina. Serve una grande pacificazione sociale, io vorrei che quest’agone politico abbia un minimo senso di responsabilità per la città. Sono disponibile a confrontarmi con tutti ma su programmi, su progetti.
Io non vorrei mai essere il sindaco di una minoranza, come Crocetta lo è alla Regione, visto che il 50% dei siciliani non è andato a votare. Serve un sindaco di tutti che cambi la città partendo da Legalità e Sviluppo”. Mazzeo sembra tirarsi fuori dalla candidatura a sindaco ma non dalla campagna elettorale: “L’unico col quale mi sono sentito in sintonia negli ultimi giorni è Emilio Fragale. Mi pare folle, poi, che il commissario Croce e l’avvocato Dalmazio pensino a un candidato “della Procura”. Sarebbe molto più utile, in un progetto di legalità, che la Procura facesse la Procura e al Comune tornasse la Politica”.
E del Pdl? Potrebbe essere lei il candidato?
“Il Pdl è in un pantano – conclude Mazzeo -perchè oggi è diviso tra la componente Garofalo-Germanà e quella Buzzanca,. Deve ritrovare unità per essere un partito credibile. E comunque io credo che, non facendo parte della classe dirigente del Pdl messinese, non sarò io la loro prima scelta”.
Insomma, ma lei che farà?
“Io farò di sicuro la campagna elettorale. La farò a Messina, non so chi aiuterò ma di sicuro il mio impegno sarà quello di riportare la memoria a tanti messinesi smemorati che hanno dimenticato chi ha governato Messina e come. Farò questo”.
@Acaffo
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