Un gruppo di dipendenti di MessinAmbiente in attesa da settembre con la raccolta dei rifiuti che, per mancato acquisto di gasolio, da questa mattina è ferma, i lavoratori delle cooperative sociali a secco anche da dicembre 2011 come la cooperativa Arzilla, che si occupa di minori italiani e africani, ma c’erano anche addetti di Nuove Solidarietà, Faro 85, Nuova Presenza; e poi all’ingresso del tribunale gli operai delle pulizie ma anche quelli del Cus che comunque con il Comune non c’entrano nulla. È emergenza sociale a Messina, lo si sapeva da tempo, e oggi è “esplosa” all’ingresso del municipio perché Palazzo Zanca non ha più soldi neppure per pagare le bollette. Figuriamoci per stipendi e servizi pubblici. Questa mattina, inoltre, assemblea generale all’azienda trasporti dove gli arretrati arrivano al 30% del saldo di luglio. Cosa fare? Mentre tutti i lavoratori hanno gridato “Non possono dire che non ci sono soldi, devono trovare soluzioni”, i sindacalisti sono stati più cauti sostenendo che c’è bisogno che l’opinione pubblica nazionale punti finalmente gli occhi su Messina. “La vertenza Messina è a Palermo grazie a Maurizio Bernava – ha detto Saro Contestabile della Fp Cisl – ma non sono i sindacati a dover o poter fare qualcosa. È Roma che deve muoversi, dobbiamo farci sentire lì, dalla politica nazionale”. Clara Crocé della Funzione Pubblica Cgil ha annunciato che su quanto sta succedendo a Messina ha interessato la segreteria nazionale e che nei prossimi giorni verrà in città Cecilia Taranto, esponente nazionale della Funzione Pubblica Cgil per tracciare il quadro dei servizi sociali a Messina. Il Comune, anche oggi, era “presidiato”. Sui tempi e sulle soluzioni non si hanno notizie. Ed è questa la notizia più grave. Domani i segretari di Cgil, Cisl e Uil saranno ricevuti dal commissario del Comune Luigi Croce. Poi un incontro congiunto tra i segretari e le decisioni su cosa e come continuare le proteste.
@Acaffo
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