Emergenza abitativa, Fronte Popolare Autorganizzato: “il 2017 sia l’anno della svolta”

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Il 2017 deve essere l’anno in cui l’amministrazione comunale risolva con decisione molti dei casi legati alle emergenze abitative in città. Questo è l’auspicio del Fronte Popolare Autorganizzato, anche se i rapporti con l’assessore alle politiche della casa, Sebastiano Pino, continuano ad essere abbastanza tesi.

L’ultimo incontro tra le parti risale al 20 dicembre scorso, quando il sindacato guidato da Valentina Roberto, aveva sottoposto per l’ennesima volta all’attenzione dell’esponente della giunta, il caso delle famiglie rimaste fuori dalla graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari e per questo costrette a vivere ancora in condizioni a dir poco precarie. L’assessore si è detto disposto ad affrontare questi casi, ma sempre nel rispetto della graduatoria e del regolamento.

L’auspicio del Fronte Popolare Autorganizzato è che nel 2017 si cambi rotta: “Sono sempre più numerose le famiglie che versano in situazione di disagio abitativo, famiglie con lo sfratto per morosità, baraccati in attesa di risanamento, persone senza fissa dimora che non rientrerebbero in graduatoria per mancanza di requisiti in quanto persone singole, la cui alternativa sarebbe la strada. Malati terminali sfrattati, anziani, bambini, che fino ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta dalle Istituzioni Cittadine (se non chiacchere fine a se stesse). Dopo tutti i vari tentativi di proposte inascoltate, come ultima possibile proposta, abbiamo presentato un progetto di CO-HOUSING Sociale in coincidenza del “PO-FESR”, (fondi Europei stanziati alla Regione Sicilia che ammontano ad una somma di 6 milioni di euro per la sola Provincia di Messina), in cui erano presenti: l’Assessore alle politiche per la casa, l’assessore all’ Autogestione dei Beni Comuni, ed anche l’Assessore ai Servizi Sociali”.

Il movimento ribadisce le proposte già fatte in passato all’amministrazione: “Attivare un tavolo tecnico con tutte le parti coinvolte le quali, ribadiamo(Prefettura, Enel, Amam, IACP , Parti Sociali, Agenzia delle Entrate, Agenzia del Territorio, Demanio e Assessori al ramo ) per un censimento approfondito di tutti gli immobili comunali sfitti e privati abbandonati in città. Destinazione degli immobili confiscati alla mafia per l’emergenza abitativa. Coerenza politica sull’adesione alla campagna nazionale “ Sfratti Zero”. Meno repressione sulle famiglie indigenti che vivono nelle case popolari, più soluzioni per evitare l’alimentarsi del disagio abitativo in città. Requisire gli immobili privati abbandonati e inutilizzati (anche solo temporaneamente) per risolvere il disagio abitativo. Redigere una Delibera Comunale per l’autorecupero per consentire l’utilizzo delle risorse immobiliari già esistenti, (evitando così un’ulteriore cementificazione del territorio e speculazione edilizie ) per sopperire al bisogno di nuclei familiari o soggetti in situazione di grave disagio abitativo”.

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