Incontro in riva al mare, al waterfront di Maregrosso, per l’Onorevole Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia (FdI), che, accompagnata dalla capogruppo di FdI in consiglio comunale Elvira Amata, inizia il suo tour siciliano in sostegno alla candidatura di Nello Musumeci alle imminenti Elezioni Regionali del 5 novembre.
Lo scenario è quello dello Stretto durante una calda giornata di ottobre, il sole splende sul mare, ma la spiaggia è coperta in più punti da sterpaglie e immondizia, mentre sullo sfondo primeggiano edifici fatiscenti e casolari abbandonati. «Sono stata a Città del Capo, ne ho visto il waterfront e – ha dichiarato l’Onorevole – sono convinta che lo scenario che abbiamo di fronte sia ancora più bello. Vedere come, in altri paesi, anche meno fortunati del nostro, si costruiscano infrastrutture stupende mentre qui c’è un progetto, già finanziato, fermo da sette anni mi fa arrabbiare».
Si apre così l’incontro con giornalisti e sostenitori, con l’accusa nei confronti dell’Amministrazione Crocetta e del sindaco di Messina, Renato Accorinti, considerati principali responsabili della situazione critica in cui versa il territorio.
Glissa sulla questione Genovese, non volendo entrare in questioni personali e interne al panorama messinese, ma usa toni morbidi rispondendo alle domande dei giornalisti in merito ai cambi di casacca, sempre più frequenti negli ultimi anni: «Le persone possono ricredersi, possono cambiare idea, ed è del tutto accettabile quando si tratta di una scelta dettata dalla convinzione politica e non dall’interesse personale».
Tra gli argomenti trattati, la legge elettorale approvata ieri in Senato: «L’obiettivo di coalizione è quello di avere la maggioranza – spiega Giorgia Meloni – ma su queste cose influisce anche la legge elettorale e quella siciliana così non aiuta; così come il Rosatellum, legge liberticida, approvata ieri, che mette a rischio la governabilità».
Dure le parole spese nei confronti del candidato del PD Fabrizio Micari e di quella che ha definito la “sinistra delle banche”, a suo dire, sempre più lontana dai bisogni delle persone. Alle dichiarazioni di Pierluigi Bersani, che ha fatto tappa a Messina il 23 ottobre, e ha definito ”regressista” la destra attuale, ha risposto: «Non siamo regressisti, ma anzi vogliamo far progredire la nostra nazione, mettendo al primo posto gli italiani, le nostre imprese, i nostri prodotti».
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