Dimissioni De Luca. Il presidente del Consiglio Comunale: «È allergico al confronto democratico»

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Il Presidente del Consiglio Comunale di Messina, Claudio Cardile, prende posizione sullo scontro, che sembra ormai senza fine, tra il sindaco Cateno De Luca e il Civico Consesso. Dopo giorni in cui il primo cittadino ha annunciato (di nuovo) le sue dimissioni “postdatate”, affermando senza peli sulla lingua che i responsabili di questa decisione sono i Consiglieri Comunali, Cardile mette nero su bianco il suo pensiero, difendendo a spada tratta il lavoro svolto dall’Aula nell’ultimo anno.

Claudio Cardile parla di un’allergia al semplice confronto democratico del sindaco De Luca, che tirerebbe fuori la “carta dimissioni” ogni qual volta il Consiglio Comunale non rispondesse “SI, senza se e senza ma” a quanto proposto dalla Giunta (vedi la questione TaoArte che lo stesso De Luca ha indicato come la goccia che ha fatto traboccare il vaso).

«Dopo l’ennesimo ingiustificabile attacco del Sindaco al Consiglio Comunale sono costretto a intervenire, ancora una volta, per ristabilire la verità sull’attività svolta fino ad oggi dal civico consesso. Così come il Sindaco stesso è stato costretto ad ammettere, questo Consiglio Comunale è il più produttivo degli ultimi 15 anni e ciò è dovuto alla qualità e alla serietà di chi lo compone.

Sono state decine le delibere votate in tempi più che europei e in molte di queste l’intervento dei consiglieri è stato determinante per correggere e migliorare gli atti deliberativi proposti dalla Giunta, anche sotto il profilo tecnico e giuridico. A ciò si aggiungano le tante delibere di matrice consiliare.

È ormai fin troppo evidente che il Sindaco risulta allergico al dissenso e anche al semplice confronto democratico e quando si registrano posizioni differenti denota una evidente fragilità, attaccando tutti anche con toni molto pesanti e assai poco confacenti al suo ruolo istituzionale.

Ma se questo è un suo modus operandi sintomatico di un evidente limite politico, trovo oltremodo offensive le affermazioni del Sindaco che evidentemente vuole ancora una volta tentare di “ricattare” il Consiglio Comunale con le solite e stantie minacce di dimissioni.

Anche questa volta il Consiglio non solo non intende sottostare alle minacce, ma vuole stigmatizzare le ormai poco credibili e offensive esternazioni del Sindaco, il quale evidentemente dimentica il senso di responsabilità che in questi mesi i consiglieri hanno dimostrato, consentendo a questa amministrazione il varo di una serie di atti, e ciò nell’esclusivo interesse della città.

Pur non entrando nel merito delle attività dei singoli consiglieri, difendo il loro sacrosanto diritto di apportare le modifiche ritenute necessarie alle delibere proposte all’Aula dalla giunta, per lo stesso principio democratico che il Sindaco sbandiera continuamente: anche il Consiglio Comunale è stato eletto dai Cittadini. Anzi, a dirla tutta, dal punto di vista numerico l’organo consiliare è certamente più rappresentativo in quanto i consiglieri sono stati votati dal 45% dei cittadini. Piaccia o meno, il nostro non è un regime totalitario ma un sistema democratico!

Il Sindaco, da bravo stratega politico quale sostiene di essere, avrebbe dovuto immaginare che nessuna delle sue liste avrebbe superato lo sbarramento del 5%.

Oggi, dunque, non può pensare di avere “dei sudditi” tra i banchi del Consiglio Comunale, degli yes men che rinuncino al loro diritto-dovere di esercitare il ruolo che la legge attribuisce loro in virtù del consenso elettorale.

Nessuno gli ha chiesto di dimettersi, bensì di lavorare nell’esclusivo interesse della città, traducendo in atti concreti le promesse elettorali. Se invece intendesse farlo così appalesando una incapacità amministrativa e politica, non lo annunci ma lo faccia.

Chiedo, pertanto, al Sindaco De Luca, per l’ennesima volta, di mostrare rispetto nei confronti dei Consiglieri Comunali e delle loro prerogative e funzioni di controllo ed indirizzo; difendo pienamente il diritto del Consiglio e dei consiglieri di sorvegliare l’attività esecutiva della Giunta, che nessuna polemica, nessuna strumentalizzazione e nessuna volgarità potranno mai scalfire».

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