La battaglia tra Cateno De Luca e Uil Messina sembrava essere finita, ma invece è solo all’inizio. Il sindacato ha accettato, questa mattina, la sfida del primo cittadino sul confronto pubblico, non senza qualche frecciatina che al Sindaco non è andata giù.
«Con una garbata richiesta ho invitato pubblicamente il Segretario generale della Uil ad un confronto – ha replicato De Luca – per illustrare punto per punto i dettagli della relazione di chiusura del primo anno di governo della Giunta De Luca. Alla richiesta lui come risponde? Con prevenuta tracotanza, rischiando – ci è riuscito – di andare fuori strada, mettendo dentro il calderone di tutto: dalle europee fino ai disoccupati e ai pensionati, in puro stile demagogico, di colui che per dire tutto, in realtà non dice niente. Tutti specchietti per le allodole, che servono a mimetizzare la mancanza di dati che avrei preferito fornire a Tripodi, prima di frettolosi giudizi negativi, dal quale è chiaranente attratto per scopi opportunistici».
Così riferisce il Sindaco di Messina circa la risposta del Segretario generale di Uil Messina, Ivan Tripodi.
«Il Sindacalista – continua il Sindaco Peloritano – parla tanto di tutela dei lavoratori ma poi scade nella polemica sterile sull’Assessore Musolino, definita una controfigura. Si informi su quale candidato a Messina ha preso più voti nelle ultime tre competizioni elettorali per le europee. Gli ricordo che da questo punto di vista, Dafne Musolino è stata non solo il candidato che ha preso più voti in città, ma anche la donna più votata all’interno delle liste di Forza Italia nei cinque colleggi nazionali. Non userei dunque i soliti termini infelici come ‘miserabile’ per definire il risultato di Dafne Musolino. Mai Tripodi aveva osato tanto».
«Ormai – conclude il primo cittadino – tra me e Tripodi è finita come la storia di San Francesco e il lupo di Gubbio, in cui il Poverello d’Assisi cerca di ammansire il feroce animale, invitandolo a pentirsi del danno cagionato alla gente del luogo. Alla fine, però la spunta San Francesco. Non replicherò ulteriormente a Tripodi, il quale tra l’altro dovrebbe ringraziarmi per la visibilità che gli ho dato, essendo al cospetto della città un illustre sconosciuto. Gli farò sapere la data e il luogo dell’incontro, previa trasmissione da parte mia della copia della relazione, così da consentirgli finalmente di studiare su cose serie e compiute».
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