“Nel panorama politico italiano, si associano antipatia e intelligenza, in particolare, alla figura di Massimo D’Alema. Massimo D’Alema continua ad essere antipatico anche se non e’ più parlamentare; continua ad essere intelligente anche se non e’ più parlamentare. Massimo D’Alema, appena qualche giorno fa, ha invitato partiti e società ad una riflessione. E’ possibile esorcizzare “l’inciucio”?
L’inciucio resta inciucio se avversari, per provenienza, storia e cultura, trovano un accordo per un fine non nobile. Se il fine e’ nobile, l’accordo perde il connotato di inciucio e’ realizza un patto storico.
Oggi, il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Luciano Fontana dal titolo “il compromesso non e’ un delitto”, con sottotitolo “la demonizzazione del dialogo”, ha evidenziato che “troppi no inossidabili sono stati pronunziati in questi giorni”. Bene. Questo concetto e’ secondo me da prendere in esame per le prossime amministrative. E’ ipotizzabile una proposta trasversale, civica nella accezione della neutralità rispetto a parti, partiti, poli, matura nel programma, scevra da promesse demagogiche, garante di buon governo cittadino, capace di allargare il fronte della partecipazione, responsabile dinanzi ai problemi e dinnanzi alla sete di speranza? L’effervescenza di associazioni e movimenti ci dice di si. L’interrogarsi dei mondi delle professioni, dell’intrapresa, della scuola, della comunità scientifica, della P.A., ci dice di si. Il rinnovato auspicato dibattito interno ai partiti ci dice di si. Il bisogno di risposte consapevoli che emerge dal territorio (dal centro cittadino ai villaggi) ci dice di si. E allora … perché no? Non sono intelligente come Massimo D’Alema. Confido di essere solo un po’ piu’ simpatico”.
L’inciucio resta inciucio se avversari, per provenienza, storia e cultura, trovano un accordo per un fine non nobile. Se il fine e’ nobile, l’accordo perde il connotato di inciucio e’ realizza un patto storico.
Oggi, il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Luciano Fontana dal titolo “il compromesso non e’ un delitto”, con sottotitolo “la demonizzazione del dialogo”, ha evidenziato che “troppi no inossidabili sono stati pronunziati in questi giorni”. Bene. Questo concetto e’ secondo me da prendere in esame per le prossime amministrative. E’ ipotizzabile una proposta trasversale, civica nella accezione della neutralità rispetto a parti, partiti, poli, matura nel programma, scevra da promesse demagogiche, garante di buon governo cittadino, capace di allargare il fronte della partecipazione, responsabile dinanzi ai problemi e dinnanzi alla sete di speranza? L’effervescenza di associazioni e movimenti ci dice di si. L’interrogarsi dei mondi delle professioni, dell’intrapresa, della scuola, della comunità scientifica, della P.A., ci dice di si. Il rinnovato auspicato dibattito interno ai partiti ci dice di si. Il bisogno di risposte consapevoli che emerge dal territorio (dal centro cittadino ai villaggi) ci dice di si. E allora … perché no? Non sono intelligente come Massimo D’Alema. Confido di essere solo un po’ piu’ simpatico”.
Emilio Fragale
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