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Commissione Bilancio. Si dimette Cucinotta: ” Un modo di fare politica che non mi appartiene”

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“E’ con vivo rammarico e dispiacere che rendo note le mie dimissioni quale Presidente della I Commissione Consiliare.” Comincia così, la nota inviata alla Stampa cittadina dal consigliere del Pd, Nicola Cucinotta, che ha scelto di lasciare la poltrona di presidente della prima commissione del Consiglio comunale, quella che si occupa dell’analisi e della valutazione del bilancio del Comune di Messina,di rapporti con le società partecipate, di Turismo.
Cucinotta scrive ancora: “Le motivazioni sono specificate, con un pizzico di sentimento e con molta semplicità nella nota allegata alla presente, che formalmente depositerò lunedì mattina presso l’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale.
Il mio percorso quale Presidente della più importante commissione permanente, che mi onoro aver presieduto, obtorto collo, finisce qui.
Una decisione dolorosa, sofferta ma meditata, che i fatti degli ultimi tempi interni ed esterni al Palazzo, hanno contribuito a determinare ed accelerare.”

Cucinotta allega alla nota per la stampa anche la lettera inviata al Presidente del Consiglio, Emilia Barrile, nella quale spiega i motivi della sua decisione:

“Atteso che il mio doveva essere un incarico “a tempo”- esordisce il consigliere del PD – con la presente sono a rassegnarLe  formalmente le mie dimissioni dalla carica di Presidente della Commissione Consiliare Bilancio e Rapporti con le Società Partecipate.
Tante sono le motivazioni che mi supportano in questa scelta sofferta e meditata, prima tra tutte la convinzione di essere assolutamente inadeguato rispetto ad un modo di “fare politica” che non condivido, che non comprendo.
L’entusiasmo che mi ha portato ad accettare il delicato compito conferitomi dalla coalizione e dunque dai commissari della Commissione, che ringrazio per la fiducia accordata, non voglio si perda nell’insoddisfazione, nell’impossibilità di fare, di agire davvero e con serietà, per il bene comune.
I partiti, non sono rappresentativi di nulla; la classe dirigente, in rissa continua, è avvitata su questioni più personali che politiche; l’azione amministrativa è come frenata, bloccata. Il gruppo politico a cui faccio riferimento, palesemente senza un uomo faro, che in talune occasioni non mi ha sostenuto e fino ad oggi non mi ha supportato come avrebbe dovuto.
L’aria dentro e fuori il palazzo è divenuto insalubre, si assiste ad una continua ed incomprensibile caccia alle streghe che, artatamente, non fa altro che infiammare un clima abbastanza rovente, e che obtorto collo, non mi lascia svolgere con la giusta serenità l’impegnativo compito di Presidente della più importante Commissione Consiliare.
Nel frattempo la città aspetta segnali, risposte. Sono a disagio, mi creda.
Ho sempre lavorato per sostenere al massimo le richieste provenienti dai “nostri” concittadini; ho messo a disposizione dell’intera comunità la mia caparbietà, la mia ostinazione nel raggiungere, assieme a coloro che mi hanno dato fiducia, gli obiettivi condivisi, il mio tempo, la mia professionalità.
Ho provato, con umiltà e correttezza, a creare rapporti collaborativi con il Segretario/Direttore Generale, i Dirigenti dei Dipartimenti, il Sindaco e gli assessori, ed in particolare con l’Assessore con delega al Bilancio ed alle Società partecipate, Prof. Guido Signorino, per rendere maggiormente visibile l’impegno di tutti a fare di questa città un luogo migliore e farla uscire dalle sabbie mobili.
Ho dato disponibilità totale ai colleghi capigruppo ed ai componenti la commissione, quale che fosse la loro provenienza politica, facendo diventare ogni loro esigenza un problema da affrontare e risolvere. Subito. Tra tutte, la questione complessa e fondamentale del piano di riequilibrio affrontata come una prospettiva credibile non solo di risanamento finanziario  ma come un concreto rilancio economico della città, che è divenuta centrale nel mio personale impegno, coadiuvato e supportato dal Collegio dei Revisori dei Conti, che ringrazio di cuore, e da taluni membri della commissione, che meritano tutta la mia stima.
La logica del rimandare a domani i problemi di oggi davvero non mi appartiene.
Non mi permetto di giudicare il passato, il presente. Né voglio indugiare oltre con le meditazioni. Insieme ad altri “valorosi” consiglieri fino ad oggi ho tentato di costruire una Città diversa, più sana, dove le centralità della vita amministrativa non siano le “Grandi Pantomime” o i “Grandi Proclami”, ma la trasparenza dei documenti finanziari, l’informazione reale alla città in merito alla consistenza finanziaria dell’Ente, la serietà nell’affrontare le questioni del lavoro e dei lavoratori, della cura del nostro patrimonio, delle opportunità da offrire a tanti padri di famiglia, ormai sfiduciati.
Voglio, investire il mio tempo per immaginare una vicenda nuova, in cui il protagonismo vero di gente laboriosa sia al centro di tutto. Distante da storie che vengono da lontano, che non appartengono a me né a tanti che come me vorrebbero solo “provare” a risolvere qualche problema.
Pur riconoscendo la buona volontà e il lodevole impegno profusi dal Vice Sindaco e Assessore, Guido Signorino, ritengo che ciò non sia risultato abbastanza sufficiente per stabilire la giusta agibilità politico-amministrativa, necessaria per il corretto andamento della macchina comunale. Nè un uomo, nè due, nè tre, nè dieci, potranno mai Amministrare da soli una città se non debitamente collaborati, in particolare se inesperti.
Non riesco a far finta di niente.
Ebbene, sono sereno: ho adempiuto a quanto di mia competenza, avviando concretamente tutte le procedure utili al raggiungimento degli obiettivi concordati e fissati con i commissari e con i capigruppo. Ma niente.
Ciò che ho fatto e ciò che ancora avrei potuto realizzare, di più e meglio, lo rimetto al giudizio degli addetti ai lavori e della cittadinanza. Ai posteri l’ardua sentenza.
Approfitto di questo momento per ringraziare i colleghi e tutti coloro che hanno creduto nel mio modesto e incessante lavoro e che, nonostante le diversità di vedute su molte problematiche, hanno sempre manifestato stima e rispetto nei miei confronti, appalesando talvolta, anche pubblicamente, apprezzamento per il lavoro svolto dal sottoscritto.
Ora desidero cambiare pagina. Voglio continuare a spendermi per la città, in ogni modo per gli obbiettivi che mi ero prefissato, ancor prima dell’elezione quale Presidente della I Commissione Bilancio e società Partecipate. Manifesto sin d’ora la mia piena disponibilità a collaborare con chi mi succederà, affinché lo sforzo profuso fino ad oggi, nonostante i ragionevoli limiti, non restino lettera morta.
Auspico di non aver profuso invano le mie energie”.

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