Due incontri, uno alla Provincia e l’altro al Comune, per sollecitare l’importanza della futura città Metropolitana con più enti locali al suo interno (e non solo i 51 che sembrano previsti) e soprattutto con progetti e linee-guida. Si è cominciato a Palazzo dei Leoni dove il deputato nazionale Vincenzo Garofalo ha promosso la riunione pubblica con i sindaci della provincia mettendo all’ordine del giorno la questione trasporti che con la Città Metropolitana Messina-Reggio Calabria e i Comuni tirrenici e ionici diventa fondamentale. Il docente Michele Limosani ha ricordato, ad esempio, che ogni giorno nell’area dello Stretto si spostano 80mila persone e che su 30mila studenti universitari il 50% giunge dalla provincia e dalla Calabria oltre a evidenziare, ancora una volta, che l’Unione Europea guarda con favore alle Città Metropolitane per lo stanziamento dei fondi comunitari. Il commissario della Provincia Filippo Romano, che ha spiegato nel dettaglio la riforma che porterà all’abolizione delle Province e alla nascita di Città Metropolitana e Liberi Consorzi, ha spiegato come soprattutto per il turismo i Comuni che staranno da soli non avranno le stesse possibilità di una grande Rete intercomunale come potrebbe essere la Città Metropolitana tra la ionica, il capoluogo e le Isole Eolie. Al Comune, invece, si è tenuta una seduta straordinaria del Consiglio che si è impegnato, sin dallo scorso dicembre, ad agire con forza nello stimolare sia il dibattito pubblico che la risposta istituzionale in relazione alla costituzione della Città Metropolitana di Messina. Al momento, ma dovranno votare i Consigli comunali di tutta la provincia, le previsioni di una città metropolitana composta da 51 Comuni che vanno dal capoluogo fino a Furnari nella tirrenica; nella ionica, invece, sembrano voler virare verso Catania le amministrazioni del taorminese e dall’Alcantara mentre Patti potrebbe essere capofila del libero consorzio dei Nebrodi. @Acaffo
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