«Ho iniziato nel 2006 la guerra contro la casta, con migliaia di emendamenti in tutte le finanziarie regionali, ma nessuno si è sentito in dovere di occuparsi dell’illegittimo utilizzo dei miliardi di euro destinati ai costi della politica, alle assunzioni e agli sprechi delle Società partecipate della Regione Siciliana e degli Enti di formazione professionale». È l’accusa di Cateno De Luca, candidato alla Presidenza della Regione, che aggiunge: «Figli, mogli, parenti, capi elettori di tutti i deputati regionali e nazionali sono stati assunti senza concorso. È giunto il momento di pubblicare questi nominativi». De Luca lamenta di essere stato attaccato spietatamente dalla casta politica, causandogli l’inimicizia di numerosi direttori generali dell’Amministrazione regionale «che – dice − percepiscono stipendio e indennità di gran lunga superiori ai deputati regionali». E conclude: «Attendiamo che gli organi inquirenti verifichino le procedure adottate nel mare magnum delle Società ed Enti partecipate dalla Regione Siciliana, e che l’abusivo Presidente della Regione, la cui moglie era dipendente in un Ente di Formazione, pubblichi gli elenchi di questi settemila siciliani baciati dalla fortuna».
(80)