«Negli ultimi dieci anni il Comune di Messina ha perso circa 700 dipendenti e con una pianta organica di oltre 2.000 lavoratori si trova oggi ad averne poco più di 1.100»: a segnalarlo è il candidato sindaco Gino Sturniolo, che evidenzia la necessità di nuove assunzioni a Palazzo Zanca per garantire al meglio i servizi ai cittadini.
Nel denunciare questa situazione, il candidato sindaco di “Messina in Comune” alle elezioni amministrative del 12 giugno 2022 punta il dito contro l’Amministrazione Accorinti e contro la Giunta De Luca, accusandole di aver «falcidiato» il personale attraverso le proprie politiche di risanamento finanziario.
«Nel corso degli anni – scrive Sturniolo – le amministrazioni hanno a più riprese raccontato che le misure a sostegno del riequilibrio finanziario del Comune di Messina avessero a che fare con i processi di razionalizzazione e riorganizzazione della macchina amministrativa. Questo sia da parte della Giunta che lo scorso febbraio ha dato le proprie dimissioni, che di quella precedente. La verità, però, è che i debiti accumulati dalle amministrazioni di centrodestra e centrosinistra li stanno pagando prevalentemente i lavoratori».
Questo taglio dei dipendenti, evidenzia Sturniolo, sarebbe «l’unico vero risultato dei Piani di Riequilibrio che si sono succeduti. Nel 2013 – specifica – si spendevano per il personale 71 milioni di euro. Il rendiconto 2020 riporta una spesa di 43 milioni circa. Il personale, insomma, è stato falcidiato prima dalle politiche di risanamento finanziario guidate da Guido Signorino (oggi nella compagine del centrosinistra) e poi da quelle di Cateno De Luca».
Nel portare avanti questi dati, il candidato sindaco di Messina alle prossime elezioni amministrative, ricorda alcune dichiarazioni fatte dall’ex Primo Cittadino Cateno De Luca durante un comizio a Villa Dante nel corso della presentazione della Relazione sul terzo anno di mandato. In quell’occasione «era stato lo stesso De Luca a vantarsi del risparmio ottenuto attraverso la riduzione di 600 unità di personale impiegate a Palazzo Zanca: “Anche perché per pagare i debiti da qualche parte io i soldi li devo prendere”, aveva detto in conclusione del suo discorso».
Per Gino Sturniolo: «Tutto ciò ha, evidentemente, refluenze negative sui servizi (che sono ovviamente meno efficienti a causa della riduzione del personale), sui consumi (causati dalla riduzione dell’occupazione) e sulla riscossione dei tributi (poiché si riduce il numero dei già pochi contribuenti in grado, anche se con difficoltà visto gli stipendi modesti, di pagare i tributi locali)».
La soluzione? Secondo Gino Sturniolo, prevedere nuove assunzioni al Comune di Messina. «Tra le nostre priorità – conclude il candidato sindaco – c’è l’inversione del processo di desertificazione del Comune: bisogna che abbia fine la colpevolizzazione dei lavoratori. È necessario cominciare a valorizzare le competenze acquisite negli anni e tornare ad assumere. Senza lavoratori non si possono erogare servizi, e senza servizi i cittadini pagano a vuoto tributi. A risentire del risultato di questo ciclo è l’economia cittadina nel suo complesso».
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