Bisignano: «La cittadella fieristica non andrà ai privati. Appartiene al demanio marittimo ed è inalienabile»

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bisignano«Non si è mai parlato di vendita dell’area della Cittadella fieristica di Messina che, proprio in virtù della sua appartenenza al demanio marittimo, è inalienabile». Così esordisce l’assessore della Provincia regionale, Michele Bisignano, nella sua qualità di Componente del Comitato Portuale e della Commissione consultiva per l’individuazione delle linee guida per la definizione del bando di gara per l’affidamento in concessione. L’assessore smentisce categoricamente: «La Commissione – afferma – si è già riunita due volte e i verbali saranno presto resi pubblici ma urgono delle precisazioni immediate su questo argomento per il quale si è creato un polverone fondato su una totale disinformazione, basata su fatti che non corrispondono al vero, su cui si sono innestate, dato il clima preelettorale, una serie di strumentalizzazioni politiche che hanno scatenato un’autentica caccia alle streghe, facendo passare un messaggio completamente sbagliato, e cioè che questa Commissione stia lavorando per vendere o svendere l’area strategica della Cittadella fieristica a imprenditori privati». L’area —  chiarisce Bisignano — rientra nel demanio marittimo ed è dunque inalienabile e  il suo utilizzo era è rimane di carattere esclusivamente pubblico. Inoltre, in quanto area soggetta a vincolo paesaggistico non può essere destinata ad altro. «È ancora sottoposta — prosegue — a vincolo architettonico per quanto riguarda alcune strutture esistenti. Detto questo, e fermo restando che l’oggetto dei lavori di questa Commissione verrà reso pubblico non appena saranno ultimati i lavori stessi, mi preme evidenziare che nella riunione tenutasi il 10 dicembre 2012, quindi prima dell’occupazione e delle iniziative conseguenti, ho sostenuto, come emerge inequivocabilmente dalla lettura del verbale, che all’interno dell’area della Cittadella fieristica insistono degli spazi, tra cui il teatro, da potersi utilizzare da parte di istituzioni pubbliche per attività culturali e sociali in genere». «Inoltre, un’eventuale gestione dell’area affidata in esclusiva ai privati potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio, con il rischio di dare l’impressione di voler cedere l’area al migliore offerente per usi non ben definiti. Per ovviare a ciò, è imprescindibile dare precisa indicazione nel bando di gara degli usi cui dovrà essere destinata l’area fieristica, specificando, inoltre, tutti gli opportuni vincoli e limitazioni del caso. In particolare, — ribadisce Bisignano — sarebbe opportuno inserire quale vincolo di primaria importanza l’utilizzo dell’area in una prospettiva che la ricolleghi alla risorsa, finora scarsamente sfruttata, del vicino mare e che consenta di valorizzarla in tal senso alla luce della sua posizione strategica. Ho fatto presente l’esistenza di un accordo di programma del 2008, sottoscritto da Comune, Provincia e Camera di commercio, che oggi è del tutto impercorribile, data l’assoluta carenza di risorse finanziarie in relazione alla quale, a fronte una valorizzazione dell’area, è necessario pensare a un provvedimento di revoca dello stesso accordo di programma». In conclusione, Bisignano ricorda che la Commissione è formata «non da 4 ma da 11 componenti, di cui un rappresentante del Presidente della Regione; un rappresentante del commissario del Comune di Messina, il segretario generale Santi Alligo; il Comandante della Capitaneria di porto, Musolino; un delegato della Camera di commercio, il dottor Saro La Rosa; un rappresentante del sovrintendente, l’architetto Marisa Mercurio; i dirigenti dell’Autorità portuale e due componenti il Comitato in rappresentanza delle categorie produttive, l’ingegnere Vincenzo Franza e Ivo Blandina, presidente degli Industriali messinesi».

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