I dati del Dipartimento di Giustizia Minorile di Messina fotografano una situazione di grave disagio sociale, economico e culturale. Solo nel 2012 sono stati 400 i ragazzi denunciati per reati contro la persona, il patrimonio, reati associativi, spaccio di sostanze stupefacenti ecc.
Di tutti gli illeciti commessi sul territorio solo un terzo viene denunciato. A dare maggior peso a questo dato, già di per sé allarmante, la crescita della dispersione scolastica, la mancata integrazione di alcuni minori stranieri, lo stato di abbandono e senza fissa dimora in cui versano diversi minori, i numerosi ospiti di comunità a causa di violenze domestiche.
Alla luce di ciò, la consigliera comunale Daniela Faranda chiede alla presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile, e a tutti i consiglieri «grande attenzione nel prendere in esame le istanze dei candidati» alla nomina di Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
«Il Consiglio comunale — scrive in una nota — deve farsi carico delle necessità di questa fetta di popolazione che è in sofferenza e costituisce anche grave pregiudizio per la sicurezza pubblica».
La scelta dovrà essere dunque molto accurata, per questo la Faranda propone anche una riflessione sulla possibilità, se necessario, di ridefinire i criteri di nomina «con coinvolgimento diretto della Presidenza del Consiglio comunale nella scelta della professionalità più adatta a ricoprire il ruolo».
«Solo con una selezione scrupolosa e trasparente — conclude — che valuti l’esperienza maturata in ambito minorile, i titoli professionali e l’autonomia da qualunque appartenenza politica, il Garante può essere rappresentativo di tutti e soprattutto dei minori».
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