Alla fine il Consiglio comunale ha detto si. Dopo l’ennesima estenuante seduta, questo pomeriggio l’Aula ha approvato il contratto di servizio Atm con 18 voti favorevoli, 5 astenuti e due contrari. Ad alzare il disco verde all’importante documento che regolerà i rapporti tra Palazzo Zanca e l’azienda di via La Farina sono stati tutti gli esponenti del centrodestra a cui si aggiungono Dr, Progressisti Democratici e Cambiamo Messina dal Basso. Astenuti i componenti del Pd Russo (che si è vista rifiutare due emendamenti) e Cardile, insieme a Scuderi e Burrascano del Megafono. Come di consueto non si è pronunciato neanche il presidente Barrile. Voto contrario per gli ex accorintiani Sturniolo e Lo Presti che hanno puntato il dito contro le previsioni economiche inserite nel contratto.
Nella scorsa seduta, conclusasi con un nulla di fatto, erano stati due i principali intoppi che avevano rinviato l’approvazione del contratto. Claudio Cardile aveva infatti sollevato una criticità puramente cronologica. Il Contratto, essendo redatto da un anno, copriva anche il 2015 già concluso. Una lacuna che andava colmata riducendo gli accordi al solo biennio 2016-2017. Ciò alla fine è avvenuto grazie all’intervento dell’amministrazione.
Il secondo punto, il più critico, non è ancora completamente chiarito. L’amministrazione, pur avendo sottolineato la contrarietà alla privatizzazione dell’azienda, ha temporaneamente lasciato nel contratto la delibera 11/c che apriva la strada alla privatizzazione dell’azienda voluta dalla Giunta Buzzanca. La delibera dovrà adesso essere il segretario generale Le Donne a presentare un atto per eliminare definitivamente qualsiasi rimando a una possibile cessione ai privati dell’Atm. Una manovra che dovrebbe comunque essere solo una formalità.
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