“Il governo regionale sopprima subito l’Ente Porto di Messina, un ente costoso e inutile, specie dopo che la I sezione del Tribunale Civile di Messina con la recente sentenza n. 191 del marzo 2013 ha riconosciuto la titolarità delle aree della Zona Falcata di Messina all’Autorità Portuale, incluse le aree destinate al cosiddetto ‘Punto Franco’ la cui istituzione, mai avvenuta, giustificava l’esistenza dell’Ente Porto”. Lo dice Filippo Panarello, deputato regionale del PD, che ha presentato una mozione all’Ars firmata anche dai deputati Giuseppe Laccoto (PD), Marcello Greco (Democratici Riformisti) e Bruno Marziano (PD, presidente della commissione Attività produttive all’Ars).
La mozione chiede al governo di “sviluppare tutte le iniziative necessarie per rilanciare le attività portuali, tutelare le attività produttive ecocompatibili esistenti, bonificare le aree degradate, valorizzare i beni culturali che insistono nella zona falcata consentendo alla città, in una fase di grave crisi economica e sociale, di poter utilizzare aree di grandissimo pregio per promuovere sviluppo economico sostenibile ed occupazione. Nella mozione si sottolinea come “la sopravvivenza dell’Ente Porto, dopo l’istituzione dell’Autorità Portuale, appaia contraddittoria con l’esigenza di una gestione efficiente delle attività portuali. La possibilità di realizzare il ‘Punto Franco’ all’interno del Porto di Messina è assolutamente improponibile e la titolarità delle aree, già discutibile come argomento per tenere in vita l’Ente Porto, con la predetta sentenza è venuto meno”. “Le organizzazioni sindacali e imprenditoriali messinesi – si legge ancora nella mozione – in una recente riunione presso la prefettura di Messina hanno sollecitato il superamento dell’attuale situazione per consentire un gestione adeguata delle attività portuali”.
“La Regione – prosegue le mozione – può esercitare le sue prerogative di indirizzo e di controllo attraverso l’Autorità Portuale. Già nella precedente legislatura erano stati predisposti gli atti necessari alla soppressione dell’Ente Porto, adesso non si perda più tempo”.
(36)