Con 371 favorevoli (Pd, Movimento Cinquestelle e Sel) contro 39 contrari la Camera dei deputati poco dopo le 18 ha approvato l’autorizzazione a procedere per il parlamentare messinese Francantonio Genovese sul quale la procura ha chiesto e adesso ottenuto la custodia cautelare che era stata accolta dal Gip Giovanni De Marco e trasmessa per legge a Montecitorio. Contrari i parlamentari di Ncd, Scelta Civica, Centro Democratico, Api, Forza Italia, Per l’Italia, Lega Nord-Autonomie mentre si sono astenuti i socialisti. In aula, di fatto, sono rimasti a stragrande maggioranza i favorevoli all’autorizzazione a procedere. Il voto oggi pomeriggio è stato condito da polemiche anche molto “dure” tra partito democratico e pentastellati che hanno votato per l’ok ma si sono “scontrati” sulla moralità della politica in parlamento. In particolare i messinesi D’Uva e Villarosa. La replica è arrivata dalla Rossomando del Pd.
Ha aperto i lavori il relatore Franco Vazio del Pd che ha spiegato tutto il procedimento penale e a suo dire che non ci sia fumus persecutionis nei confronti di Genovese.
Molto acceso l’intervento di Giulia Grillo dei Cinquestelle: “Facile fare impresa con i soldi pubblici regionali ed europei”.
Maurizio Bianconi di Forza Italia che è intervenuto due volte ha parlato a nome del gruppo sostenendo di essere contro questo “gioco populista” e parlando di ghigliottina in piazza rivolgendosi ai cinquestelle.
Per Franco Bruno del gruppo misto-Api c’è fumus persecutionis ed è una vicenda da valutare attentamente. Ha votato contro gli arresti.
Per Pino Pisicchio del Centro Democratico il voto di oggi è solo un vessillo elettorale.
Per Gea Schirò di Per l’Italia la vicenda presenta molte perplessità e rivolgendosi al Pd ha detto che c’era la possibilità di non candidare alle Politiche Genovese decidendo che il gruppo avrebbe votato con libertà di coscienza.
Daniele Farina di Sel ha sottolineato che la caratteristica più debole per dare l’ok all’arresto è la possibilità di reiterazione del reato. Farina ha sollecitato un esposto alla procura di Roma per gli incartamenti giudiziari mostrati dal movimento Cinquestelle ma che non facevano parte degli atti controllati dalla giunta per le autorizzazioni a procedere.
Francesco D’Uva, messinese, dei cinquestelle, ha sottolineato che Genovese rappresenta la sintesi politica del suo territorio “Arricchire se stessi piuttosto che aiutare gli altri” attaccando il Pd che lo ha candidato lo scorso anno.
Alessio Villarosa, altro messinese alla Camera dei Cinquestelle, ha parlato della sua storia personale ricordando di essere stato costretto a lasciare Messina. Villarosa ripetendo ciò che disse Paolo Borsellino sui politici e rivolgendosi contro il Pd ha provocato alcuni minuti di polemiche.
Anna Rossomando del Pd ha definito il voto responsabile e che il partito non accetta lezioni di moralità da nessuno ricordando Pio La Torre e attaccando Beppe Grillo che disse che la mafia non esiste. Poi il voto con 371 favorevoli contro i 39 contrari.
@Acaffo
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