Dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio comunale dell’ordine del giorno relativo all’Area Metropolitana dello Stretto, il sindaco Renato Accorinti, e l’assessore alle risorse del mare, Filippo Cucinotta, evidenziano che «le tematiche promosse dall’Aula consiliare, alla presenza di autorevoli ospiti, si uniscono al percorso aperto, già in campagna elettorale, da questa Amministrazione. Riguardo all’Area Metropolitana dello Stretto, bisogna comprendere che non stiamo oggi cercando di costruirla, così come viene fatto per molte aree metropolitane pianificate a tavolino. Stiamo invece aprendo una strada per regolamentare, e di conseguenza potenziare, un’Area che Metropolitana lo è già. E non dobbiamo necessariamente ricordarci dei “ferribò” del dopoguerra, delle bagnarote che contrabbandavano sale o delle poste per la pesca del pescespada, segni indubitabili che la conurbazione dello Stretto esiste da tempo; ci basta infatti pensare agli studenti universitari, ai lavoratori pendolari, ai professionisti che giornalmente attraversano questo braccio di mare all’interno della propria quotidianità».
«In tutto questo, lo Stretto, il diritto costituzionale alla mobilità e la Continuità Territoriale, a livello istituzionale — proseguono Accorinti e Cucinotta —, sono stati sempre scaricati come un problema di altra competenza. La Regione Siciliana non ha mai riconosciuto, e aveva tutti i numeri per farlo, il preminente interesse regionale dell’attraversamento dello Stretto (basti pensare alla dipendenza che la Regione ha dall’import e dall’export delle merci che transitano da Messina) e ha delegato allo Stato la materia come un qualsiasi rapporto interregionale. Lo Stato del resto non ha mai affrontato in maniera strutturale la questione. L’unico servizio programmato, con atto di concessione alle Ferrovie dello Stato, è stato lo stanziamento annuale di 38 milioni di euro, che servono esclusivamente al trasporto ferroviario, andando a colmare il servizio non remunerativo che alle imprese non faceva gola. Tutto il resto è stato demandato ai privati. Gli stessi privati che nel 2002 sono stati sanzionati dall’Antitrust per l’applicazione di tariffe predatorie e che nel 2013 sono tornati oggetto di istruttoria, avendo ravvisato aumenti fino al 150 per cento sulle tariffe pedonali fino al 90 cento per gli automezzi pesanti e fino al 53 cento per le autovetture. In questo scenario la legge non può essere l’ennesima barriera antropica. La legge infatti non deve essere un limite in cui muoversi nelle scelte politiche, deve invece essere uno strumento della politica per regolamentare fenomeni in atto. Per questo è necessario che lo Stato, tramite un’opportuna legislazione, ratifichi l’Area Metropolitana dello Stretto ed assegni al territorio i poteri e le risorse per il suo buon governo».
«In tale direzione — aggiungono — quest’Amministrazione ha il merito di aver riaperto, dopo decenni di silenzio, il dibattito, già in sede di campagna elettorale, facendone un proprio cavallo di battaglia. Da allora tantissimi incontri, in Regione e ai Ministeri, la firma di undici sindaci dell’Area dello Stretto e delle due Provincie interessate per chiedere al Ministero dei Trasporti la vera Continuità Territoriale nello Stretto, la nomina, prima nella storia di questa città, di un Assessore reggino, Tonino Perna, con specifica delega all’integrazione dell’Area dello Stretto, l’apertura di un cammino per il riconoscimento Unesco, l’avvio dell’iter per il riconoscimento di un marchio di Denominazione d’Area per i prodotti dello Stretto e per la Flotta Comunale, in collaborazione con diversi gruppi politici — concludono il sindaco Accorinti e l’assessore Cucinotta —, sono stati tra i tanti, fortissimi segnali che l’Amministrazione ha posto sul percorso di rinascita della città. L’Amministrazione accoglie dunque con grande consenso l’ordine del giorno del Consiglio comunale e augura alla città che questo sia l’avvio di un percorso condiviso».
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