Ammodernamento ex ospedale “Regina Margherita”. I sindacati chiedono una verifica delle risorse finanziare impiegate

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OspedaleMargheritaI Segretari Generali delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una nota al Presidente della Regione, all’Assessore alla Salute, alla Procura della Corte dei Conti, per chiedere conto in merito alle risorse finanziarie investite per la ristrutturazione dell’ex polo ospedaliero Regina Margherita. «Abbiamo notizia che notevoli risorse finanziare sono state impiegate con diverse deliberazioni adottate dal precedente Commissario Straordinario Aziendale, Poli  — dichiarano Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai —,  per l’approvazione di lavori di somma urgenza, per ristrutturazione del piano seminterrato e del piano terra del corpo B, ascensori,  fornitura e collocazione pompa di calore, fornitura tac, angiografi e mammografi; lavori di ristrutturazione del primo piano e del secondo piano del corpo B dell’ex Regina Margherita; la fornitura di una apparecchiatura telecomandata digitale diretta con flat panel dinamico per l’ex P.O. Reg. Margherita di Messina». «Le risorse economiche sinora utilizzate per il Territorio, dalla precedente amministrazione per ristrutturare un padiglione dell’ex P.O. Regina Margherita – continuano Crocè, Emanuele e Calapai — hanno consentito la realizzazione di una diagnostica per immagini di alta qualità, corredata di apparecchiature radiologiche digitali, Risonanza Magnetica ad alto campo e una TAC da 64 slice, quest’ultima già collaudata nel mese di aprile 2012». Se la struttura ospedaliera fosse resa nuovamente agibile, operativa ed efficiente sarebbe un grande beneficio per i cittadini residenti nella zone Nord. Il cittadino, infatti, usufruirebbe di servizi territoriali di zona decongestionando gli ambulatori ospedalieri, con conseguente abbattimento delle lunghe liste d’attesa. Sembrerebbe però — secondo quanto affermato dalle stesse sigle sindacali —che il Commissario Straordinario dell’Asp, Manlio Magistri, abbia intenzione di trasferire le apparecchiature tecnologiche territoriali, già collocate, in altri presidi ospedalieri aziendali. «Tutto ciò appare incomprensibile e appesantisce  notevolmente la spesa sanitaria in un delicato momento di “spending review”. Chiediamo — continuano Crocè, Emanuele e Calapai — come possono essere allora interpretate le successive deliberazioni di prosecuzione lavori, collocazione ascensori, adeguamenti impiantistici e rifunzionalizzazione dei locali adottate dal dr. Magistri sin dai primi mesi del suo insediamento?». «Ad  oggi sono stati spesi diversi milioni di euro per rammodernare l’ex Margherita. Chiediamo alle istituzioni di intervenire,  ognuno per quanto di propria competenza — concludono Crocè, Emanuele e Calapai —  al fine di evitare un tale grave  scempio e sperpero di risorse pubbliche e  di individuare nel contempo le eventuali responsabilità ai vari livelli, che potrebbero causare  enormi danni alle casse del Ssr e notevoli disagi ai cittadini utenti».

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