Amam, Cipollini in commissione: “Situazione rete idrica molto grave”

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A tre mesi dal suo insediamento, il direttore generale dell’Amam, Claudio Cipollini, traccia un bilancio del suo lavoro, bilancio che sin qui non può essere positivo. Messina deve fare i conti con una rete vecchia e fatiscente, che produce il 30% di perdite mentre la metà dell’acqua che arriva in città non si sa che fine faccia.

Un quadro a tinte davvero fosche, quello descritto da Cipollini, che si ricollega ai numerosi appelli lanciati dal presidente della società del viale Giostra, Leonardo Termini, che tante volte ha puntato il dito sullo stato in cui versa la rete idrica messinese.

Cipollini, durante la seduta della commissione lavori pubblici presieduta da Carlo Cantali, ha ribadito che l’Amam sta pensando a limitare i danni: “Purtroppo lo stato in cui versa la rete idrica e quella fognaria è davvero negativo, la manutenzione non si esegue da diversi anni. Stiamo valutando se portare avanti un piano d’investimento affinchè si possa scavare sotto i marciapiedi e rimettere in sesto quei tubi che sono collegati ai condomini e agli esercizi commerciali, così si evita la dispersione d’acqua. Inoltre, attraverso un attento studio della Telemetria, vogliamo individuare quelle zone dove l’acqua viene presa da chi non ha contatore e quindi in modo illecito”.

A preoccupare Cipollini è anche la pianta organica piuttosto scarna dell’azienda: “Attualmente l’Amam ha in dotazione 68 dipendenti, me compreso, per servire circa 90mila utenti. Per coprire così tante utenze servirebbero almeno 200 dipendenti, quindi l’unica strada da seguire è quella della razionalizzazione delle risorse. E’ necessario adeguare i profili e le competenze del personale affinchè ognuno dia il meglio che può, ma pensare di rimettere in sesto la rete con un parco dipendenti sottonumero è una missione impossibile”.

Il dg dell’Amam ha affrontato un altro tema piuttosto spinoso, quello della manutenzione dei torrenti: “Stiamo lavorando sui torrenti Giostra, Annunziata, San Licandro, Portalegni e Santa Cecilia, abbiamo in programma interventi strutturali”.

Antonio Macauda

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