Albero crollato in Via Tommaso Cannizzaro: Cantali punta il dito contro Accorinti

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Messina. Il crollo dell’albero, avvenuto solo pochi giorni fa, in via Tommaso Cannizzaro ha alzato un polverone politico sia sull’operato della Giunta Accorinti che sull’incolumità della cittadinanza.

A sei mesi dallo scadere del mandato dell’Amministrazione guidata da Renato Accorinti non sono poche le critiche che giungono da più parti sul suo operato. Il consigliere Carlo Cantali risponde a tono sulla tematica del verde urbano evidenziando gli ambiti che, dal suo punto di vista, la squadra di Accorinti non avrebbe portato a termine.

«Dopo oltre 4 anni della sua amministrazione – spiega il consigliere – si prende atto per l’ennesima volta che, a sei mesi dalla scadenza del vostro mandato, le criticità preesistenti non sono mutate in niente, in particolare ancora esistono alberi che si schiantano (l’ultimo pochi giorni fa sulla T. Cannizzaro); il Punteruolo rosso non è stato sconfitto visto che le Palme sul Viale San Martino sono in buona parte ancora attaccate, le capitozzature continuano imperterrite, la riduzione in termini quantitativi del patrimonio arboreo che si è pensato di abbattere ma non di sostituire, la presenza di enormi cespugli cresciuti indisturbati dalle ceppaie dei tronchi tagliati. In sintesi la Sua Rivoluzione non ha inciso per niente sulla gestione del Verde Urbano».

«Considerati i risultati raggiunti nei suoi (oramai prossimi alla conclusione) 5 anni di attività – continua Cantali – si può solo sperare che la prossima Amministrazione riuscirà a riparare i danni causati fino ad oggi e che le vostre “lotte” future non ostacolino il lavoro di chi verrà dopo così per come è avvenuto nel recente passato».

«È inoltre doveroso precisare – afferma Cantali – che l’Esperto a titolo gratuito, dopo la caduta dell’albero, non abbia fornito alcuna risposta congrua; infatti è stata contestata la modalità di esecuzione dei tagli (non potature) di questi poveri alberi. In particolare sembra che non si conosca la pericolosità e la frequenza con la quale si schiantano i rami derivati dai tagli dell’anno precedente (si chiamano epicormici), l’asporto di una massa di vegetazione superiore al 30% (limite massimo consentito nella potatura verde), lo stress che subiscono le piante a seguito dell’eliminazione delle foglie; così come sembra non si conosca la potatura verde quale tecnica mirata alla sagomatura della chioma da eseguirsi con forbici e segacci e non certo con motoseghe prevedendo l’asporto delle porzioni terminali dei rami e non l’eliminazione di intere branche».

Ogni albero, precisa ancora Cantali, deve essere potato in modo diverso per adattarsi alla natura di ogni singolo caso.

Cantali conclude auspicando di poter ancora esser consigliere comunale in futuro ma al fianco di una amministrazione diversa e capace di dialogare: «Solo in questa maniera sarà possibile favorire il miglioramento della qualità di vita in città con stili di vita che siano civili e non possiedano nessuna pretenziosa pretesa di essere nuovi».

 

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  1. A prescindere dei ritardi, delle potature fatte da gente improvvisate, ecc.ecc. ma vi rendete conto che quell’albero ostruisce tutto il marciapiedi e i pedoni debono fare quel tratto sulla carreggiata, tra l’altro è una zone frequentatissima vista la vicinanza con la facoltà di Scienze politiche, sia per il numero di abitante e del traffico veicolare che insiste su quell’ateria, si deve aspettare che succeda qualche grave incidente per rimuovere quel tronco? è inaudito, vergogna!

  2. Ho già commentato …articolo al tronco collassato in tal arteria, ampliando anche sulle altre strade vedi… circonvallazione e panoramica. A sto punto chiedo e desidero una risposta dalla redazione per sapere dove sia finito il mio dettagliato pensiero in tal merito. Grazie e buon lavoro !!!

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