Renato Accorinti, candidato sindaco di Cambiamo Messina dal Basso, avanza seri dubbi sul mantenimento della squadra di assessori designati da Felice Calabrò. A cominciare dal viceprefetto Matilde Mulè, in quota Megafono, che ancora non si è dimessa dall’incarico in prefettura e che potrebbe essere sostituita come altri esponenti indicati ufficialmente.
Questa la nota di Accorinti:
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“La credibilità della proposta di governo avanzata da un candidato Sindaco alla città si misura anche in base all’affidamento che i cittadini possono fare sulla squadra indicata. Non si tratta solamente della qualità umana e della competenza degli assessori designati, ma anche (e forse in primo luogo) della credibilità della loro stessa designazione. Sarebbe importante che in queste ultime ore di campagna elettorale Felice Calabrò facesse chiarezza sulla squadra che lo affiancherà nel caso venisse eletto sindaco di Messina. Voci sempre più insistenti fanno sorgere più di un dubbio che alcuni degli assessori designati lasceranno il posto ad altri personaggi designati dai gruppi e dai partiti che compongono la sua variegata coalizione (che va da Fli a Sel). Insomma, ci troveremmo di fronte al solito, mortifero rituale di spartizione partitocratica dei posti in governo e delle poltrone delle partecipate. Tutto questo sarebbe in contraddizione con quanto Calabrò è andato sostenendo in questa campagna elettorale, dove ha ripetutamente detto che tutto si sarebbe svolto alla luce del sole.
Già all’indomani delle indicazioni fornite da Calabrò la stampa avanzava seri dubbi circa il fatto che i “designati” sarebbero poi stati effettivamente tutti nominati. Questi dubbi crescono quando si considerano elementi di ineleggibilità che possono riguardare uno degli assessori della giunta di Felice Calabrò: il vice-prefetto Matilde Mulè. Secondo la legge: “non sono eleggibili (…) nel territorio nel quale esercitano la propria funzione i Prefetti della Repubblica, i viceprefetti ed i funzionari di pubblica sicurezza”. Ovviamente, date queste premesse normative, l’eventuale nomina del vice-prefetto ad assessore sarebbe soggetta ad immediata decadenza.
Il fatto che la persona in questione non abbia partecipato attivamente alla campagna elettorale ed al dibattito politico, denota senso delle istituzioni e volontà di garantire l’imparzialità nell’esercizio del ruolo ricoperto. Allo stesso tempo, però, non essendo pervenuta alcuna dichiarazione di impegno a dimettersi dai ruoli del Ministero degli Interni, appare estremamente improbabile che l’assessore designato venga anche, in caso di vittoria, nominato.
Insomma, Felice Calabrò ha designato un assessore “ineleggibile”, che (con ogni probabilità) non potrà poi nominare qualora dovesse prevalere al ballottaggio. Come mai? Sarebbe opportuno che egli chiarisse ai cittadini messinesi chi li governerà effettivamente. Ricambi e aggiustamenti nella squadra di governo sono ovviamente legittimi e possibili dopo un periodo di rodaggio, ma l’indicazione di figure che si sa in anticipo non poter probabilmente nominare alimenta il dubbio che vengano utilizzati specchietti di lusso per attirare l’allodola del voto, consapevoli che in realtà le scelte di governo sono altre, non dichiarate ai cittadini. È il metodo del “fiore all’occhiello” da gettar prima ancora che la cerimonia di nozze si sia conclusa. Un metodo da vecchia politica che sa di pubblicità ingannevole.
Le altissime competenze che, libere da indicazioni provenienti da partiti o gruppi di interessi, hanno accolto con entusiasmo e generosità la mia proposta di governo reggeranno il carico amministrativo di Messina in prima persona, senza sostituzioni intempestive. Dandomi fiducia, i messinesi sanno da chi saranno governati.
Può garantire Calabrò la stessa cosa in relazione ai suoi assessori?”
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