In merito alla sottoscrizione di accordi transattivi allegati alla deliberazione di Giunta municipale dello scorso 20 gennaio, il sindaco, Renato Accorinti, ed il vicesindaco ed assessore alle Politiche finanziarie, Guido Signorino, con una nota inviata al Consigliere comunale, Antonella Russo, del Gruppo Consiliare Misto e per conoscenza al Segretario generale/Direttore generale, Antonio Le Donne, ed alla Presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, hanno precisato che: “Innanzitutto, i creditori dell’Ente sono stati invitati rispettivamente presso i Dipartimenti competenti per il credito vantato e non già tutti al Dipartimento Politiche sociali. Inoltre, – scrivono il sindaco ed il vicesindaco – con la missiva inoltrata dal Comune di Messina, il creditore non veniva invitato per la sottoscrizione immediata di atto transattivo ma a contattare il Dipartimento e a fissare un previo appuntamento al fine di ottenere tutti i chiarimenti necessari per la quantificazione del credito vantato nonché le informazioni riguardo ai termini e alle condizioni dell’accordo transattivo che si sarebbe andato eventualmente a concludere. Di fatto, dunque, non vi era ragione di allegare alla predetta comunicazione gli schemi di transazione dei quali i creditori avrebbero avuto ampia conoscenza allorquando, dimostrando interesse per la soluzione transattiva proposta, si sarebbero recati presso i vari Dipartimenti. Naturalmente, ove richiesto, gli schemi di transazione verranno prontamente recapitati anche prima dello svolgimento della riunione.
Dopo avere analizzato e dato risposta, nella stessa nota, ai vari “appunti” tecnici, Accorinti e Signorino, proseguono: “Gli elementi di innovazione che hanno costituito il frutto dell’intenso lavoro amministrativo, gestionale, tecnico e politico svolto in questi 18 mesi, ci consentono adesso di proporre un piano ancor più solido e affidabile e, al suo interno, un’offerta transattiva generalizzata particolarmente interessante, dotata di risorse certe, con pronta disponibilità e sostenibile nell’intero periodo di vigenza del piano con margini di capienza di sicura affidabilità. Ferma restando ogni differente valutazione, anche di ordine politico o di opportunità politica, circa la preferibilità del dissesto ad ogni possibile differente scenario, il piano di riequilibrio ne costituisce una solida e praticabile alternativa che tutela l’interesse economico dell’intera città (favorendo l’introduzione massiccia di liquidità a supporto della domanda locale) e dei singoli creditori. Con questa procedura infatti, nelle condizioni prospettate – affermano – viene minimizzata l’eventuale decurtazione del credito e viene, anzi, assicurata in tempi molto celeri, la corresponsione dell’intero dovuto alla stragrande maggioranza di essi; in alternativa, il dissesto darebbe minore garanzia di copertura e maggiore tardività del pagamento. Le transazioni in oggetto, in particolare, – concludono il sindaco ed il vicesindaco – risultano garantite dalla sussistenza di risorse certe, provenienti da stanziamenti di bilancio già consolidati e accantonati con il previsionale 2014 (per ciò che riguarda l’universo dei pagamenti ”sottosoglia” o da risorse previste per legge e stimate secondo opportune valutazioni condivise con il Ministero dell’Interno e (sempre per legge) non assoggettabili a diversa destinazione o ad azioni esecutive o pignoramenti (per ciò che riguarda la quota di dei pagamenti ”soprasoglia” definiti dalla sottoscrizione degli accordi transattivi). Sotto tale profilo è da rilevare che il positivo compimento dell’iter di approvazione del piano di riequilibrio costituisce la migliore garanzia a tutela dell’interesse economico sia pubblico che privato”.
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