La Giunta municipale, riunitasi ieri a Palazzo Zanca e presieduta dal sindaco Renato Accorinti, dopo avere esitato quattro provvedimenti di natura legale, ha approvato l’accordo di collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il Comune di Messina, per l’attuazione di iniziative a valenza tecnico-scientifica in materia di monitoraggio del rischio sismico ed ambientale e per la valorizzazione degli immobili siti nel territorio comunale.
La delibera proposta dagli assessori, alla protezione civile, Filippo Cucinotta e al verde e arredo urbano, Daniele Ialacqua, prevede l’intesa per la retrocessione al patrimonio comunale delle aree a verde e monumentali del parco Aldo Moro. Al protocollo, già condiviso con il presidente nazionale Ingv, Stefano Gresta, e con il Consiglio della quarta circoscrizione, che ha espresso il proprio parere favorevole, seguirà a breve la firma congiunta dei due enti. In programma l’apertura dell’immobile principale come centro di ricerca con un’attenzione particolare al rischio sismico del territorio messinese e una piena fruizione dell’area verde alla città; l’impegno del Comune nella valorizzazione dei ruderi monumentali, d’intesa con la Sopraintendenza ai beni culturali, e la prospettiva dell’Ingv di realizzazione di un parco tecnologico o museo del terremoto da realizzarsi anche in altro sito.
In particolare il Consiglio della quarta circoscrizione, presieduto da Francesco Palano Quero, ha già proposto interessanti interventi relativi alla possibilità di realizzazione di orti urbani e sociali e di un’oasi felina comunale, condivisi dalla Giunta municipale.
«Esprimo la mia soddisfazione – ha dichiarato l’assessore Cucinotta – non solo per le ricadute sociali di un’area verde in pieno centro, di cui la città presto si doterà, quanto soprattutto per l’occasione irripetibile di portare in città il prestigioso Istituto con le conseguenti ricadute occupazionali e la possibilità di renderci più forti e capaci nell’attrattività di progetti e finanziamenti per il monitoraggio e la messa in sicurezza del territorio. Ringrazio l’esperto volontario per la protezione civile, Antonio Rizzo, per l’importante contributo profuso nella stesura dell’accordo».
L’esecutivo ha poi esitato lo schema di protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto “Una famiglia per ogni bambino”, secondo il quale il post-adozione, coincidente con il periodo immediatamente successivo all’ingresso del bambino/ragazzo in famiglia fino al completamento del percorso di crescita e di maturazione evolutiva, richiede particolari attenzioni interistituzionali e risorse multidisciplinari finalizzati all’integrazione e al benessere dell’adottato; l’attivazione di interventi precoci, sin dall’ingresso dell’adottato in famiglia, assume una valenza preventiva sull’insorgenza di “crisi adottive”; gli attori istituzionalmente coinvolti, Comune e Asp Messina, hanno condiviso e sottoscritto prassi operative per la presa in carico delle coppie nella costruzione di un percorso adottivo efficace; il progetto “Una famiglia per ogni bambino” – attività 8 “sostegno domiciliare educativo post adozione”, promosso dal Cirs onlus di Catania e finanziato da Fondazione con il Sud, risponde alla finalità di incrementare l’offerta di servizi alle famiglie adottive le quali potranno essere affiancate da operatori esperti durante il periodo del post-adozione; le equipe adozioni, formate da assistenti sociali del Comune di Messina-dipartimento Politiche sociali e da psicologi della Uoc di Psicologia dell’Asp 5 Messina, seguono le famiglie anche nel post-adozione al fine di agevolare il compito dei genitori adottivi e salvaguardare le particolari esigenze dei bambini/adolescenti. Gli obiettivi da perseguire sono l’incremento dell’offerta dei servizi alle famiglie adottive, offrendo loro l’opportunità di essere affiancate e sostenute da operatori esperti durante il periodo del post adozione; l’avvio di forme stabili di collaborazione e cooperazione tra enti pubblici e privati nella progettazione e programmazione di interventi finalizzati all’inserimento socio-familiare dell’adottato; la sperimentazione di un modello di intervento innovativo da integrare alle prassi già consolidate dalle equipes adozioni; il presidio dei nodi critici della genitorialità adottiva per prevenire l’insorgenza di crisi adottive ed evitare i fallimenti adottivi.
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